ASCOLI PICENO –  730 giorni di presidio. E’ questo il numero dei giorni di attività, fino ad adesso, del Presidio dei lavoratori Haemonetics, in lotta da ottobre 2013, data di chiusura dell’azienda produttrice di sacche di sangue.

L’ex Rsu dell’Ugl ed ex dipendente dello stabilimento ascolano Serena Fanini ricorda che ” si vedono ancora i dirigenti che entrano ed escono dallo stabilimento, non è strano? Non sappiamo cosa facciano ancora qui, non sappiamo cosa vogliono fare. Questa è un’azienda che prende 3 milioni per poi portare via la produzione. Noi proseguiamo la nostra battaglia. Le  istituzioni locali non hanno fatto niente, noi abbiamo avuto aiuti solo dalla cittadinanza. A volte vale la pena rischiare e lottare. Il nostro motto per questi due anni è 2 ANNI A PRESIDIARE E NON MOLLARE PER LAVORARE. Chiediamo solo di poter tornare a lavorare, non chiediamo l’elemosina. noi preferiamo morire con dignità invece di piegarci”.

Interviene anche l’ex dipendente Manuela Poggio che ricorda l’aiuto dell’AISM che “ci ha donato delle mele chiedendoci di non mollare”.

L’avvocato Luigina Giansante, una dei legali dei lavoratori Haemonetics parla di “condotta scorretta da parte dell’azienda madre. Dai bilanci abbiamo evidenziato che la casa madre si trova in America; solo loro potevano licenziare i lavoratori, chiederemo dunque l’illegittimità di quest’azione”


Copyright © 2024 Riviera Oggi, riproduzione riservata.