SENIGALLIA – Al dibattito seguente l’incontro “(S)Banca Italia – L’ultimo attacco al risparmio degli italiani”, organizzato sabato 19 dicembre all’hotel Mastai di Senigallia dall’associazione Me-Mmt Marche Economia per la Piena Occupazione, con relatori il trader Giovanni Zibordi, l’avvocato Marco Mori e il giornalista e referente dell’associazione Pier Paolo Flammini, è intervenuto anche il senatore Remigio Ceroni, marchigiano e componente della commissione Bilancio del Senato, presente fra l’attento uditorio intervenuto.

“Il cosiddetto decreto Salva Banche è un atto delinquenziale concordato tra il governo e la Banca d’Italia – ha affermato Ceroni – secondo me dettato dalla Banca d’Italia, che ha cercato di intervenire ma troppo tardi”. Il senatore di Forza Italia ha aggiunto: “La commissione di inchiesta di cui spero di far parte dovrà accertare le responsabilità di chi ha portato le banche al fallimento, che dovranno rispondere dei loro atti. Ma dovrà rispondere anche la Banca d’Italia, che ha avuto per due anni e mezzo i commissari dentro le banche, la Consob, i revisori dei conti e i direttori generali, alcuni dei quali hanno intascato 17 milioni di euro tra stipendi e buonuscita, mentre i propri risparmiatori venivano depredati”.

“La commissione di inchiesta avrà il dovere di far dimettere qualcuno e mandare in galera qualcun altro, anche perché sono convinto che la questioni crescerà a dimensioni di 5 miliardi di euro, se c’è del marcio occorrerà fare delle battaglie per farle emergere – ha concluso Ceroni, il quale si è detto disponibile ad approfondire i molti elementi emersi durante l’esposizione dei relatori del convegno.


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