“Nel corso dell’Assemblea dell’ATA riunita il 10 maggio scorso per discutere del piano d’ambito sui rifiuti e valutare le aree per la localizzazione della nuova discarica, è emersa la possibilità di concedere una ulteriore maxi deroga per l’abbancamento dei rifiuti alla Geta per un periodo di due anni – o forse di più – fino all’approvazione del piano ambito e all’eventuale costruzione della nuova discarica.

Vogliamo ricordare che la discarica inserita nel piano regionale (Relluce) ha raggiunto le quote di abbancamento autorizzate già nel maggio 2014. Fin dal gennaio 2015 sono state adottate ordinanze in deroga per abbancare i rifiuti alla Geta, che avrebbero dovuto servire proprio ad adottare il nuovo piano d’ambito e a individuare un sito idoneo per la discarica. Dopo un anno e mezzo di chiacchiere e in assenza di tempi certi noi Comitati Tutela Colline Picene, Tutela del Bretta e ci RifiutiAmo riteniamo questa soluzione inaccettabile.

L’articolo 191 del Codice ambientale stabilisce che le ordinanze possono essere adottate per un periodo non superiore a 18 mesi e solo in caso di “comprovate necessità”, il Presidente della regione, intesa con il Ministro ;ambiente, può adottare ordinanze oltre tale termine.Riteniamo che prima di concedere qualsiasi ulteriore deroga sia necessario adottare il piano d’ambito e definire con chiarezza il percorso che si intende fare nei prossimi anni. Solo allora, e solo se necessario, si potrà valutare la concessione di nuove deroghe.

Nel frattempo, riteniamo che gli amministratori dovrebbero concentrarsi sulla messa in sicurezza  e bonifica della ex discarica per rifiuti urbani IPGI, situata nella stessa Valle dell’Alto Bretta dove opera la Geta. In più occasioni abbiamo denunciato la situazione di degrado in cui si trova laex discarica, del resto confermata dai sopralluoghi delle autorità competenti, che già in passato hanno rilevato fuoriuscita di percolato, contaminazione delle acque del Bretta, numerosi smottamenti di terreno e conseguente emersione dei rifiuti. Il percolato continua a riversarsi nel Bretta, come dimostrato anche dalle ultime analisi effettuate dalle autorità competenti, che hanno ribadito la situazione a tutti nota: sversamento di percolato, con parametri dei principali inquinanti superiori ai limiti di legge.

Altro obiettivo delle amministrazioni dovrebbe essere quello di ridurre drasticamente il conferimento in discarica, concentrare le forze sulla raccolta differenziata e sul processo virtuoso legato al riuso e al riciclo a beneficio delle realtà locali, con i ritorni economici e occupazionali già conseguiti in altre realtà del Paese.

Nel 2014 – ultimo dato disponibile – la Regione Marche ha raggiunto l’obiettivo di raccolta differenziata del 57,6%. A livello provinciale gli estremi sono rappresentati dalla Provincia di Macerata, che ha conseguito il 69,1% di differenziata e dalla Provincia di Ascoli Piceno che conil suo 51,2% frena il dato regionale.

Non possiamo – e non vogliamo – più essere il fanalino di coda della Regione. Chiediamo chel’ATA approvi velocemente il piano d’ambito e riporti la politica dei rifiuti nell’ambito della gestioneordinaria, senza utilizzare l’emergenza come scusa per non affrontare le sue responsabilità.


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