SMERILLO – Settima edizione per “Le Parole della Montagna”, il festival che si terrà dal 16 al 24 luglio a Smerillo piccolo borgo nell’entroterra fermano avvolto dai monti Sibillini. Unico nel suo genere per tematiche e ambientazione. E’ stato presentato questa mattina nella sede regionale dall’assessore agli Enti Locali, Fabrizio Cesetti, che ha espresso grande “soddisfazione” per un appuntamento di qualità che ha visto nascere da presidente della provincia di Fermo e ora inserito tra gli eventi culturali di pregio dalla Regione e premiato da riconoscimenti nazionali.

“Un target indovinato, occasione di riflessione sui grandi temi in un percorso ampio che attraverso diverse discipline – arte, scienza, filosofia, teologia, poesia, cinema, alpinismo, tradizioni popolari – valorizza e promuove il terri-torio e fa conoscere le aree interne. E’ anche occasione per vivere la montagna con la sua bel-lezza e fascino straordinari. Induce alla riflessione, più che mai necessaria in questi tempi diffi-cili, attorno a questioni complesse come religione, filosofia, attualità e le conseguenze sul vivere quotidiano. Ospita poi personaggi di rilievo che suscitano interesse e veicolano al meglio il nostro territorio”. L’evento gode di una formula brillante, frutto di un azzardo geniale del direttore artistico Si-monetta Paradisi e dell’impegno civile degli amministratori del territorio, che anima e dà voce al paesaggio rendendolo scenario ideale per momenti di intenso valore culturale.

“Una sfida – per Paradisi intervenuta alla presentazione con il sindaco e vicesindaco di Smerillo, Antonio Vallesi e Tonino Severini – dove la scelta del luogo non è casuale: Smerillo non offre nulla se non i luoghi stessi, i silenzi, gli odori, i panorami sconfinati, ma proprio per questo offre la possibilità di trovare l’essenziale. In questo contesto di straordinaria bellezza, Smerillo diventa ambientazione ideale per un incontro annuale che offre la possibilità di riconnettersi con il proprio Io più profondo. Infatti, partendo dal concetto di sacralità della montagna, il festival propone riflessioni sull’uomo nel suo cammino interiore”. Il festival si onora del patrocinio del Senato, della Presidenza del Consiglio dei ministri e del Gruppo interparlamentare per lo sviluppo della Montagna e di Mountain partnership della Fao. Si pregia del Premio di Asiago ed è stata attivata una sinergia con grandi festival nazionali quali Torino Spiritualità e Trento Film Festival “riconoscimenti – ha specificato il Sindaco Vallesi – che danno ragione alla nostra idea di puntare sulla cultura per valorizzare il territorio e combattere fenomeni di ignoranza e razzismo riflettendo su spiritualità e altruismo”. Il percorso tematico, che si snoda nell’arco di una settimana, vede alternarsi momenti espe-rienziali a momenti culturali di livello.

Il programma di ogni anno nasce dall’esperienza degli organizzatori che scelgono una parola chiave su cui incentrare l’intero Festival. La parola del 2016 è ‘vertigine’, sensazione trattata da artisti, filosofi, funamboli, teologi, psichiatri, alpinisti e poeti. La parte più propriamente culturale del Festival sarà dedicata ai temi della psiche, del sacro, della scienza e del post-umano. La tensione mistica nelle religioni monoteistiche sarà tematizzata dai rappresentanti di ebraismo, islam e cristianesimo che cercheranno di mostrare come non possa esserci tensione al sacro senza alterità.

La filosofia accompagnerà nei remoti anfratti della “vertigine dell’amore inconfessabile”, attraverso una lezione-spettacolo su Kierkegaard, curata da Cesare Catà e Pamela Olivieri e nella “voce del vuoto” con Lucrezia Ercoli. L’esperienza funambolica, espe-rienza-limite per eccellenza collegata alla vertigine, sarà il punto di partenza del racconto di Andrea Loreni, filosofo-funambolo capace di “camminare nel cielo dentro la vertigine”. Al nodo del rapporto tra scienza ed etica risponderanno un filosofo della scienza (Giovanni Bo-niolo) e un teologo (Paolo Benanti), che si affacceranno “sull’orlo del futuro”. “Abisso e passio-ni”, invece, saranno scandagliate dallo psichiatra Paolo Crepet. Non mancheranno l’arte e la poesia. Per la prima ci saranno a cura di Cecilia Casadei, una mo-stra e una istallazione artistica di Fabio Giampietro e Manuel Felisi, artisti delle vertigini. Per la poesia soggiorneranno a Smerillo i migliori poeti contemporanei per condividere pensieri e versi in una agorà poetica. Le serate sono allietate da momenti di convivialità e spettacoli come il concerto di Marco Poeta e Roberto Licci. La sezione cinema, curata in partnership con il Trento Film Festival, permetterà di apprezzare film che hanno vinto premi prestigiosi, come il documentario K2 Touching The Sky, sulla tragedia del 1986, che verrà poi raccontata dal vivo, il 23 luglio, dallo stesso Kurt Diemberger, alpinista austriaco ottantaquattrenne, protagonista della tragica avventura.

I laboratori esperienziali permetteranno ai partecipanti di mettersi in gioco per lasciarsi attra-versare dalla vertigine (meditazione steineriana, yoga, workshop con il funambolo). In esclusiva dalle Dolomiti, per la prima volta nel Centro Italia, i Barefoot Days, un’esperienza di cammino a piedi nudi nella natura, di e con Andrea Bianchi. Anche i bambini potranno sperimentare momenti ludico-partecipativi con escursioni nei boschi in compagnia di clown e dei racconti fiabeschi di Elena Belmontesi. Nel week-end di apertura, 16-17 luglio, si terrà una escursione-ricentramento sui Monti Sibillini, curata e narrata dall’antropologo Mario Polia. Info: www.leparoledellamontagna.it e pagina facebook Le Parole della Montagna.


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