ASCOLI PICENO – Le Cirque apre il proprio chapiteau al campo Squarcia e sulla pista circolare è andata in scena “Alis”, la prima serata di spettacolo, venerdì 7 ottobre, del calendario di questo weekend che prevede altre tre rappresentazioni: nel pomeriggio di sabato 8 ottobre alle ore 16.30 e in serata alle ore 21.30; domenica ultimo appuntamento alle ore 16.30.

I lembi del tendone aperto per l’ingresso del pubblico fanno da portale e una volta oltrepassato si viene trasmigrati nella dimensione surreale che solo il circo trasmette.

Ecco che inizia il viaggio onirico nella propria fanciullezza in cui emergono gli elementi fondanti di questa arte, ricordi vissuti o appresi  dai libri si ritrovano nella tipica struttura circolare dello chapiteaux (tendone), nella disposizione dei posti a sedere e nella pista: ancestrale tradizione del popolo nomade, di una perfezione Superiore che racchiude il ciclo della vita, antica arena dell’essere che trascende in giochi straordinari.

Circo, dunque, nella struttura fisica e nel contenuto incentrato sulla spettacolarità dei numeri acrobatici che si sono alternati su una flebile narrazione evocativa di Alice nel Paese delle Meraviglie condotta da Onofrio Colucci, ideatore dello spettacolo e accordatore di questa favola intitolata “Alis”, che nei panni del Cappellaio Matto elargisce citazioni shakespeariane sul valore dei sogni acquerellando il personaggio di Lewis Carroll.

Una simpatica interazione con il pubblico introduce Alis, la giovanissima Asia, che attraverso i suoi sogni si alterneranno i vari numeri performativi.

L’apertura rispolvera un grande classico delle esibizioni circensi, il trapezio. Il numero proposto si veste di nuovo eliminando l’attrezzo, svolgendo gli esercizi acrobatici aerei tradizionali con prese,  lanci e giravolte poggiando sulla struttura portante da dove era solito lanciarsi il trapezista. Gli artisti sono il duo “Russian Cradle”, di scuola russa, uno dei capisaldi dell’arte circense, che hanno eseguito il numero calandosi nei panni di due danzatori classici.

Gli artisti definiscono l’immaginario di Alis, circoscritto tra fantasie fanciullesche e aspirazioni reali, con le loro abilità fisiche, re-interpretando le varie figure di stampo tradizionale, rivelando al pubblico una ambiguità tra passato e presente.

Il gatto del Cheshire, o stregatto, della favola di Alice è magistralmente interpretato dall’artista Aurelie Brua, la migliore equilibrista al mondo che reinventa la figura dell’equilibrista su fune mostrando le sue capacità sul “double pole”, due aste altissime e parallele in senso verticale sulle quali esprime le sue doti di equilibrio.

La coppia Dominique Lacasse e Karen Goudreault hanno creato la parte concettualmente più alta dello spettacolo: i desideri reali di Alis quali l’innamoramento e il matrimonio sono stati eseguiti con figurazioni che esaltavano la forza fisica, necessaria nei loro esercizi di sollevamento su barra verticale, con una grazia che esprimeva i sentimenti tipici di queste due fasi della vita di una giovane donna enfatizzate da una espressività molto incisiva. Due esibizioni dallo spiccato carattere teatrale tipico del Noveau Cirque, circo contemporaneo.

La comicità del circo di tradizione si basa sull’immancabile naso rosso del clown, sul suo stravagante abbigliamento, la sua tristezza e la sua mimica interpretativa di personaggio maldestro.

In questo show l’ilarità fuoriesce da altri due componenti classici del circo: il contorsionista Oleksandr Yenivatov, vestito da ranocchio – forse una nota appena accennata dell’elemento animale ormai sorpassato o ultimi stralci delle fantasie infantili di Alis – fa sorridere e stupire con il suo corpo quasi destrutturato grazie all’agilità fisica di contorcersi e Joel Baker, “ragazzo tutto fare” nella sua livrea rossa e la risata in farsetto che riportava lo spettatore nella dimensione propria di questa rappresentazione. Una brillante recitazione, è stato l’ago della bussola di questa avventura dai connotati ancora molto legati al circo convenzionale.

La crew di giocolieri, i Raw-Art, si sono esibiti su musica rap, un azzardo delle carte da gioco del sogno di Alice.

Acrobazie aeree con il tessuto per la protagonista Alis, Asia all’anagrafe che, smessi i panni da bambina, sceglie il suo futuro nel circo.

Un altro componente aereo tipico è quello proposto dal trio Torimè con una esibizione di fune aerea.

Prova di forza e resistenza fisica per l’artista Anatoliy Zalevskyy, atleta premiato con la medaglia d’oro al Cirque de Demain di Parigi.

Jonathan Morin stupisce con i volteggi sul suo 2-zen-0, l’attrezzo ideato da lui stesso per spettacolarizzare la sua performance che consiste in due grandi anelli incrociati tra loro sui quali e dentro i quali esprime la sua creatività e prestanza fisica.

Digressione nel Medioevo per il suonatore di ghironda, Guilhem Deso, il cieco vagabondo scandisce il tempo ad Alis e si esibisce in un assolo contemporaneo dalle sonorità metal.

La ghironda ritma lo scorrere del tempo, evocativo della fase finale della vita interpretata, conduce alla conclusione dello spettacolo. L’interpretazione spetta a Yves Decoste e Delphine Cezard, due incredibili artisti, due atleti dotati di una notevole forza fisica e psichica che hanno chiuso la sequenza di esibizioni ginniche e acrobatiche con una coreografia di ricerca sul corpo, di equilibrio fisico, che molto appartiene alla danza contemporanea.

L’aura del Noveau Cirque emerge a fatica in questo quadro surrealista, dalla cornice antica, privato dei colori accesi di una scenografia, di costumi più caratterizzanti, di una amalgama capace di legare la bravura degli artisti, pigmenti colorati, con la tonalità della texture che costituisce la trama, la tela sulla quale rimarrà impresso il sogno.


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