ASCOLI PICENO – A fare quadrato intorno all’emergenza rifiuti della Provincia di Ascoli Piceno sono moltissime associazioni, comitati e forze sociali del territorio che dicono basta a ritardi e inadempienze delle amministrazioni che continuano a rimandare la soluzione del problema.

“Il Piceno appare oggi un territorio duramente provato dal punto di vista ambientale, sul quale gravano numerose discariche, la maggior parte esaurite, che necessitano di essere urgentemente bonificate prima che il danno ambientale in atto diventi irreparabile, con gravissime conseguenze per tutto il territorio provinciale.

Ciononostante la discussione di questi giorni appare ancorata alla questione discariche, come se questa fosse la soluzione del problema rifiuti, e ai cavilli legali che attardano l’avvio di un percorso che ormai è inevitabile, oltre ad essere l’unica via da perseguire per gestire i rifiuti correttamente e in maniera utile per cittadini e territorio. Un percorso fatto di raccolta differenziata spinta e di prevenzione dei rifiuti, per arrivare alle proposte dell’economia circolare e a quella di rifiuti zero.

La massiccia rete, composta da Legambiente, Italianostra, Libera, Marche Rifiuti Zero, il Cittadinanza attiva, Amici della bicicletta, il Coordinamento antidegrado per Ascoli, i Comitati tutela colline picene, Tutela del Bretta, CiRifiutiAmo, Antinquinamento e Aria Pulita, ritiene invece che le amministrazioni dovrebbero lavorare insieme e impegnarsi in nuove strategie che cambiano la prospettiva e che rendono i rifiuti una risorsa per innovare e creare nuove opportunità ambientali, economiche e sociali per un territorio in profonda crisi ma con una grande voglia di riscatto.

La strada da perseguire è segnata e già consolidata in territori limitrofi. Secondo i dati ad oggi disponibili, anche nel 2015 la Provincia di Ascoli Piceno frena il dato regionale con un livello di raccolta differenziata intorno al 57,3% – e il Comune di Ascoli fermo al 43,22% – certamente migliore del 2014 ma molto lontano dalla Provincia di Macerata, che vanta un tasso del 74,35%.

Gli obiettivi su cui lavorare sono la diffusione della raccolta differenziata spinta in tutti i comuni della Provincia di Ascoli Piceno, per garantire una maggiore percentuale e una qualità più alta. Oggi, i comuni che non raggiungono il 65% di raccolta differenziata pagano l’addizionale del 20% sul tributo previsto. Solo la spinta decisiva sulla raccolta differenziata permette di fare il successivo passaggio fondamentale, quello del passaggio da tassa a tariffa che premia i cittadini più corretti.

Accanto a questo è fondamentale lavorare sulla prevenzione della produzione dei rifiuti, attraverso la diffusione sul territorio di centri del riuso, la diffusione di erogatori alla spina all’interno delle attività commerciali, la promozione dell’utilizzo di pannolini lavabili e delle compostiere domestiche e di comunità, e azioni di prevenzione dello spreco alimentare che da qualche settimana è diventata legge nazionale.

Chiediamo che tutto questo sia il cuore del Piano d’ambito escludendo definitivamente soluzioni fantasiose che servono solo a guadagnare tempo e nascondere l’incapacità decisionale degli organi competenti.

Ricordiamo che una recente indagine dell’Antitrust denuncia l’eccessivo ricorso allo smaltimento in discarica: in Italia circa un terzo dei rifiuti urbani viene smaltito in discarica. Per facilitare la riduzione dei rifiuti in discarica, l’Antitrust sollecita la separazione della raccolta dallo smaltimento – per evitare che chi guadagna dal conferimento in discarica possa frenare la raccolta differenziata. Inoltre, gli affidamenti non dovrebbero superare la durata massima di cinque anni, per rendere più frequente il confronto concorrenziale stimolato dalle gare di appalto.

Molte sono le iniziative che stanno coinvolgendo tutto il territorio in azioni di sensibilizzazione e promozione delle buone pratiche come il progetto promosso dalla Provincia di Ascoli Piceno e dalle associazioni per l’educazione all’importanza della raccolta differenziata nelle scuole di tutti i comuni ascolani. Iniziativa che vede il coinvolgimento di tutte le amministrazioni in un tavolo che promuove il confronto e lo scambio per migliorare la gestione dei rifiuti.

Inoltre, nei giorni del 28 e 29 ottobre avremo l’opportunità di ricevere nel nostro territorio Rossano Ercolini, che nel 2013 ha ricevuto il maggior riconoscimento mondiale sui temi della sostenibilità e dell’ambientalismo, per discutere i 10 passi verso i rifiuti zero e l’attuazione dell’economia circolare, una proposta concreta ed applicabile alla nostra attuale realtà.

I punti essenziali della strategia di riduzione, oltre alla raccolta porta a porta, al compostaggio, al riuso e alla riparazione, sono la responsabilità estesa del produttore per quei prodotti che non sono recuperabili, il concetto di rifiuto come fabbrica dei materiali e la riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili. In queste giornate saranno coinvolte le scuole e tutti gli insegnanti, che sono chiamati a condividere la strategia.

Crediamo che la formazione e l’informazione siano fondamentali per una corretta prevenzione e per il cambiamento, che non è più rinviabile – concludono le associazioni e i comitati -. Solo con l’effettivo impegno di tutti, a partire dai più giovani, la nostra provincia potrà raggiungere risultati eccellenti”.


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