ASCOLI PICENO – Verificare le strutture dello Stadio De Duca a seguito del riacutizzarsi degli eventi sismici. Questo lo scopo di un sopralluogo di tipo “speditivo” effettuato nella mattinata di venerdì 28 ottobre dalla  Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, convocata da Paolo Leccesi, ingegnere del Comune di Ascoli Piceno.

Dalla verifica visiva eseguita dalla Commissione – presieduta dal vice-prefetto vicario Anna Gargiulo e composta da dirigenti della prefettura, del comando provinciale dei Vigili del Fuoco, del Servizio regionale del Genio Civile, del comitato regionale del Coni, del SISP dell’Area Vasta 5 e di un esperto di elettronica – «non si sono verificati quadri fessurativi indotti dall’evento sismico del 26 ottobre» e quindi «è possibile dedurre che la struttura non ha modificato le proprie caratteristiche di staticità».

Ma visto il perdurare dello sciame sismico, la Commissione ha disposto in ogni caso un’ulteriore verifica la prossima settimana.

Si è proceduto poi ad un sopralluogo che ha riscontrato la presenza di alcuni frammenti di calcestruzzo caduti dalla struttura, cosa che ha indotto la Commissione a disporre che «nelle curve nord e sud e nei distinti sud-ovest, escluso il parterre sotto la tribuna coperta, occorrerà delimitare il percorso di accesso al pubblico che dall’ingresso conduce al piano superiore e interdire, di conseguenza, l’uso del restante parterre».

«In corrispondenza di tali percorsi – ha deciso la Commissione – si dovrà procedere alla bonifica della struttura di copertura al fine di evitare cadute di calcestruzzo ammalorato».

Dunque allo stato attuale la Commissione ha ritenuto che «vi siano le condizioni di sicurezza e agibilità dell’impianto», però in via precauzionale ha disposto «l’interdizione dei parterre sotto le curve nord e sud e nei distinti sud-ovest».

Infine, nel caso di eventuali nuove scosse telluriche di rilievo, la Commissione ha disposto altre puntuali verifiche tecniche.


Copyright © 2024 Riviera Oggi, riproduzione riservata.