SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Buona affluenza di gente alla sala consiliare di San Benedetto nel tardo pomeriggio del primo dicembre per la presentazione del libro “No, Caro Matteo” del sindaco di Ascoli, Guido Castelli.
A fare gli “onori di casa” il sindaco Pasqualino Piunti insieme al vice sindaco Andrea Assenti.
Il testo, definito dal primo cittadino ascolano, “una lettera aperta di un Sindaco deluso dal Sindaco d’Italia” è un chiaro attacco al Premier Matteo Renzi.
Guido Castelli ha illustrato ai presenti la cronistoria dell’avvento dell’ex primo cittadino di Firenze al Governo che “è diventato il più rigoroso prosecutore del disegno elitario e centralistico del professor Monti”.
“Matteo Renzi ha fatto perdere ancora di più la fiducia degli italiani nei confronti delle istituzioni – afferma il sindaco di Ascoli – Per riottenerla bisogna ripartire dal Comune. Dal rapporto con il sindaco. Però il Premier rischia di trasformare i primi cittadini in sceriffi di Nottingham incaricandoli di esigere tasse sempre più alte, non per dare servizi migliori agli abitanti ma per colmare il debito dello Stato“.
“Proprio da chi si è sempre reputato il sindaco d’Italia – dichiara duramente Guido Castelli – Ha chiesto ai Comuni di tagliare e tassare i bilanci, quindi i servizi, e di aumentare le tasse locali, da riversare nel bilancio dello Stato. Il Governo Renzi ha seguito e perfezionato il disegno dell’ex presidente Monti“.
Il sindaco ascolano al Referendum voterà No: “Il referendum costituzionale, se approvato, potrebbe mettere una pietra tombale sul principio di sussidarietà, sull’autonomia locale e sulla responsabilità di chi governa le nostre città”.
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Ho ascoltato la presentazione e letto il libro del sindaco di Ascoli avv. Guido Castelli, è stata una vera rivelazione tra vari libri che ho letto sull’argomento e innumerevoli incontri a cui ho partecipato ad iniziare dal 16 Maggio a Montefiore con MMT, questo libro ha una sua collocazione ben precisa e ed una sua logica a completamento. Da evindenziare il punto di vista (o il sistema di riferimento) di un sindaco che ci illustra con grande precisione di concetti e calcoli gli effetti e le implicazioni locali della riforma che si riconnettono alle provincie alla regione allo stato e all’europa con una visione molto chiara lucida e approfondita. I comuni diventano bancomat dello stato ed i sindaci meri esecutori delle direttive centrali. Consiglio di leggerlo a tutti. Una considerazione originale su cui riflettere: “Lo stato centrale riprende il potere che gli viene sottratto da Bruxelles sottraendolo a sua volta ai luoghi dell’ autonomia territoriale”. 122 pagine di un pacato e ragionato confronto indirizzato al Matteo Renzi di oggi, dove si riscoprono gli spiriti nazionali e regionali nel glocal.