ASCOLI PICENO – Negli ultimi mesi i Carabinieri di Ascoli Piceno hanno posto in essere una serie di attività preventive ed investigative per monitorare l’andamento della delittuosità in ordine alle truffe in danno delle fasce deboli.

Nella mattina del 14 dicembre è giunta presso la Centrale Operativa dei Carabinieri la segnalazione che degli individui sospetti si stavano aggirando nel popoloso quartiere di Monticelli avvicinando anziani e chiedendo loro delle informazioni su case da affittare e negozi da comprare.

Immediatamente alcune pattuglie, sia con i colori istituzionali che in tinta civile, hanno iniziato a setacciare la zona quando all’improvviso la loro attenzione veniva colta da un individuo che di gran carriera usciva da un condominio di via delle Begonie ed entrava in un’autovettura parcheggiata con il motore acceso con il conducente che si guardava attorno con fare circospetto.

Ne è seguito un brevissimo inseguimento con la macchina dei malviventi che cercava di guadagnare celermente la superstrada Ascoli-Mare. Fermati dai militari i due soggetti (entrambi di origine campana) si dichiaravano venditori di calzini ma la versione non poteva essere veritiera visto che all’interno sono state rinvenute solo cinque paia di calzini, troppo poche per giustificare il viaggio a bordo di auto, noleggiata ad Arezzo, da Napoli sino ad Ascoli Piceno.

L’evidente nervosismo dei due è stato giustificato poco dopo, quando alla Centrale Operativa è stato segnalato un tentativo di truffa perpetrato proprio in un appartamento di via delle Begonie.

Il modus operandi era tristemente noto: un soggetto, qualificandosi quale avvocato, aveva richiesto circa 2 mila euro prospettando inesistenti esigenze legali a prossimi congiunti. A quel punto l’anziano, colto dalla paura e dall’ovvio desiderio di aiutare subito il parente, cade nel tranello. Il falso legale lascia quindi un numero telefonico dicendo che è della polizia o dei carabinieri, da chiamare con urgenza.

Il pensionato attacca e fa il numero ma quasi sempre la linea non cade perché dall’altra parte il complice, che chiama con un cellulare, non attacca e così la comunicazione resta attiva. Il complice che risponde conferma tutta la storia e dice all’anziano che a breve suonerà alla sua porta un appartenente all’Arma dei Carabinieri incaricato di ritirare i soldi.

A questo punto per i due sono scattati degli accertamenti più ficcanti sulle persone e sull’autovettura che hanno permesso di individuare ben tre navigatori satellitari di ultima generazione, strumento indispensabile per muoversi all’interno di città sconosciute anche a piedi e carpire con millimetrica precisione l’esatto civico dove individuare l’anziano e far scattare la truffa.

Messi alle strette, i due (22enne e 23enne, entrambi originari di Napoli) sono stati arrestati per tentata truffa in danno di anziani ed usurpazione della qualifica di “Carabiniere”.

 


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