ASCOLI PICENO –  Sono passati 22 anni da quando il “Presidentissimo” ci lasciò. Un personaggio che rimarrà per sempre nella storia del calcio e non solo per quello che fece per l’Ascoli calcio portandolo in serie A ma anche per la sua visione lungimirante e critica nei confronti di quello che stava diventando un calcio dove la passione spariva a discapito del denaro. Nel 1979 diceva, anticipando i tempi:”A lungo andare avremo un campionato europeo con le più grosse società di ciascun Paese e, parallelamente, un altro campionato a carattere nazionale se non addirittura regionale con le altre. Juve, Inter, Milan, Torino finiranno inevitabilmente nell’élite e le altre migliori si misureranno in un diverso torneo. Non c’è via d’uscita. Certo all’inizio avremo un trauma non indifferente ma quando ci saremo abituati tutto sembrerà più normale.”

Costantino Rozzi se ne andò il 18 dicembre 1994,per via di un male incurabile. Nel mondo dello sport nessuno potrà mai dimenticare le sue apparizioni televisive al Processo del Lunedì. Imprenditore edile, realizzò alcuni stadi importanti come il “Del Duca” di Ascoli, il “Partenio” di Avellino, Il “Vigorito” di Benevento, “Nuovo Romagnoli” di Campobasso e il “Via del Mare” di Lecce.

 

Innamoratosi del calcio, rilevò la Del Duca Ascoli nel 1968 dicendo che ne sarebbe stato il presidente per un solo anno, la storia la sanno tutti e quello che doveva essere un anno diventò una delle più belle favole del calcio italiano. Con Carletto Mazzone alla guida in 4 stagioni, l’Ascoli raggiunse la serie A nella stagione ’74-75. “Il calcio per noi non è soltanto un fatto sportivo. È un fatto sociale. È un fatto che rappresenta la pedina di lancio per una provincia che per troppo tempo era rimasta in disparte. Per questo faremo di tutto perché la bella favola continui.“ 

Da li in poi l’Ascoli divenne “La regina delle Marche”, a livello calcistico, disputando ben quattordici campionati nella massima serie fino alla scomparsa di Rozzi. Ad Ascoli arrivarono campioni del calibro di  Campanini, Anastasi, Casagrande, Giordano, e Bierhoff che dopo l’esperienza in bianconero diventò il grande attaccante che tutti hanno conosciuto. Nel 1987 i bianconeri vinsero anche la Mitropa Cup

La città di Ascoli deve ringraziare Rozzi anche per il suo impegno per la città stessa,  nelle vesti di presidente del circolo culturale ‘Lions Club’ si impegnò in prima persona, a partire dagli anni settanta, per portare una Facoltà di Architettura nel capoluogo piceno.

Costantino oltre ad essere il Presidente di quella che diventò la più blasonata squadra del territorio attirando tifosi da Marche e vicino Abruzzo,era il primo tifoso e lo ricordiamo con una delle sue frasi più commoventi:“Voi forse non mi credete oppure vi metterete a ridere ma io non me ne vergogno: quando l’Ascoli perde mi vien da piangere. Quando la mia squadra esce battuta dal campo una tristezza mi assale e tutto mi precipita addosso.”

Nel video immagini e frasi del Presidentissimo, e il ricordo nelle parole del giornalista ascolano Valerio Rosa.


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