ROMA – Il 16 febbraio è stata firmata dal Capo Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, l’ordinanza 437 che disciplina interventi urgenti conseguenti il maltempo che ha colpito le regioni Lazio, Marche e Umbria nella seconda decade di gennaio. L’ordinanza è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 23 febbraio.

Le misure straordinarie e urgenti e i poteri introdotti da questa ordinanza per i territori del Lazio, dell’Umbria e delle Marche – interessati dal maltempo di gennaio e già colpiti dagli eventi sismici che si sono verificati sul territorio del centro Italia a partire dal 24 agosto 2016 (individuati secondo quanto previsto dall’articolo 1, comma 1, del decreto legge n. 189/2016 convertito, con modificazioni, dalla legge 229/2016), sono definite dall’ordinanza “integrative” rispetto a quelle messe in campo in seguito agli eventi sismici del 24 agosto e successivi. Il monitoraggio e la rendicontazione delle spese sostenute per queste attività seguiranno le modalità di rendicontazione già definite dalle precedenti ordinanze relative all’emergenza terremoto.

Le Componenti e le strutture operative provvedono, secondo l’ordinanza, agli stessi interventi anche nei territori dei comuni non compresi nei 131 individuati dalla legge 229/2016 e potranno accedere al ristoro delle spese sostenute per queste attività secondo specifiche modalità di ricognizione dei fabbisogni e rendicontazione stabilite dall’ocdpc. Per questi ultimi comuni, sarà direttamente il Dipartimento della Protezione Civile a provvedere alla ricognizione delle spese sostenute dalle Regioni Lazio, Marche e Umbria, dagli Enti regionali provinciali e locali, inclusi i consorzi di bonifica delle Regioni e dalle altre Componenti e Strutture operative, dai gestori dei servizi e delle reti di viabilità. Per le attività di ricognizione è costituito presso il Dipartimento un gruppo operativo integrato da rappresentanti delle Regioni.

Le Regioni coordinano le attività di ricognizione dei fabbisogni nei territori colpiti dal maltempo di metà gennaio – e non interessati dal terremoto – relativi al patrimonio pubblico, privato e alle attività economiche e produttive sulla base delle segnalazioni delle Amministrazioni. Entro novanta giorni dalla data di pubblicazione in Gazzetta ufficiale dell’ocdpc le Regioni devono trasmettere al Dipartimento la relazione contenente la ricognizione secondo il documento tecnico allegato all’ordinanza.

La ricognizione dei fabbisogni del patrimonio pubblico. In quest’ambito rientrano gli interventi messi in opera da Componenti e Strutture di ripristino degli edifici pubblici strategici, dei servizi essenziali danneggiati compresi quelli del settore sanitario, delle scuole, dei beni culturali o vincolati; gli interventi di ripristino delle infrastrutture delle reti elettriche, del gas, delle condutture idriche e fognarie, delle telecomunicazioni, dei trasporti e della viabilità; gli interventi di sistemazione idraulica ed idrogeologica.

La ricognizione dei fabbisogni del patrimonio privato. In quest’ambito rientrano interventi di ripristino degli edifici privati, anche vincolati.

La ricognizione dei fabbisogni delle attività economiche e produttive. In quest’ambito rientrano gli interventi di ripristino delle strutture, degli impianti, dei macchinari, delle attrezzature danneggiati e il prezzo delle scorte di materie prime, semilavorati e prodotti finiti


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