di Chiara Tremaroli

ASCOLI PICENO – La mostra, a cura di Annacarla Valeriano e Costantino Di Sante, verrà inaugurata nella Sala dei Savi, l’8 marzo alle ore 17.

Un’esposizione fotografica con ritratti di donne internate in manicomio, scattate durante il ventennio fascista. In occasione della festa della donna, si è voluta riportare alla memoria una parentesi particolarmente triste di quel periodo storico, purtroppo poco conosciuta rispetto ai catastrofici avvenimenti del tempo. La realtà del manicomio è stata una grande piaga sociale, che si è trascinata avanti fin nella storia più recente.

Gli anni Venti, in particolare, sono particolarmente meritevoli di attenzione: sotto il regime di Mussolini, incentrato sull’idea dell’uomo forte, della famiglia, della gloria dello Stato, non poteva esserci posto per chi non contribuiva alla grandezza dell’Italia. Per questo, la definizione di “emarginato”, “instabile”, “pazzo”, fu estesa a nuove categorie, ed i centri per l’internamento divennero più duri che mai. Le donne, probabilmente, pagarono il prezzo più alto di questa mentalità.

Ci è sembrato importante” spiegano i curatori della mostra “raccontare le storie di queste donne a partire dai loro volti, dalle loro espressioni, dai loro sguardi in cui sembrano quasi annullarsi le smemoratezze e le rimozioni che le hanno relegate in una dimensione di silenzio e oblio.

Un silenzio carico di significato, quello di queste foto, spiegato però con letture e lettere. Letture di medici, che ne osservavano il comportamento, e lettere scritte dalle stesse pazienti, che raccontano la vita infernale che conducevano.

La mostra foto-documentaria “I Fiori del male” rimarrà aperta fino al 22 marzo. L’ingresso è libero.


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