CASTELLUCCIO DI NORCIA – A 20 anni dal riconoscimento dell’Unione Europa come Indicazione Geografica Protetta (IGP) i coltivatori della prestigiosa lenticchia di Castelluccio di Norcia sono stati costretti a mettere in moto i trattori per poter garantire le semine del legume famoso in tutto il mondo.

E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al blitz alle mura di Norcia nel sottolineare che a rischio c’è un sistema determinante per la ripartenza del territorio dal punto di vista occupazionale, economico e turistico.

“Lo dimostra il fatto che – sottolinea la Coldiretti – lo scorso anno ben 250mila turisti sono giunti sull’altipiano di Castelluccio per ammirare lo straordinario spettacolo della fioritura che quest’anno dovrebbe festeggiare anche il ventennale dal riconoscimento comunitario avvenuto con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 12 giugno 1997”.

“Senza lenticchia Castelluccio muore”, “senza strada non si semina” ma anche “La burocrazia ed i ritardi fanno piu’ danni del terremoto” sono alcuni dei cartelli issati dai manifestanti della Coldiretti sui numerosi trattori.

“La protesta sotto le mura della città di Norcia è scattata per la viabilità ancora compromessa a quasi sette mesi dalle prime scosse che – denuncia la Coldiretti –  costringe i produttori ad un vero percorso di guerra per raggiungere l’altipiano. Le soluzioni proposte – sostiene la Coldiretti – sono di fatto insostenibili perché prevedono un tragitto insostenibile per raggiungere i campi da seminare con trattori, aratri, rulli, seminatrici e il seme necessario”.

La riapertura della la strada che porta a Castelluccio passando per Arquata del Tronto comporta infatti una percorrenza di quattro ore, mentre con la messa in sicurezza della galleria della vecchia strada che passa per Forca Canapine ci vorrebbe poco più di un’ora anche con i mezzi pesanti.

“Con l’arrivo della bella stagione si rischia di perdere tempo prezioso per la semina delle lenticchie della Igp Castelluccio di Norcia che – sostiene la Coldiretti – avviene normalmente proprio a partire da marzo con la fioritura che cade proprio attorno a giugno attivando un importante movimento turistico attirato sull’altopiano dallo spettacolo offerto dal suggestivo colore viola dei fiori della leguminosa”.

“La lenticchia di Castelluccio – informa la Coldiretti – è un classico prodotto dell’agricoltura di montagna coltivato in maniera del tutto naturale a quota 1.400 metri secondo le prescrizioni del disciplinare di produzione approvato dall’Unione Europea. La lenticchia viene seminata su una superficie di circa 525 ettari per una produzione che, a seconda delle stagioni – conclude la Coldiretti –  si aggira attorno ai 3.700 quintali di prodotto”.

La Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP è confezionata in sacchetti di juta o plastica ed in contenitori di cartone, dal peso di 250 gr, ½ kg o 1 kg che riportano, in tutti e tre i casi il marchio comunitario IGP (Indicazione Geografica Protetta). Un aspetto da tenere in considerazione è infatti quello della difesa della lenticchia di Castelluccio di Norcia Igp dalle frodi che si sono allargate anche su Internet.


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