BRUXELLES – Stati membri e Parlamento Ue hanno raggiunto un accordo sull’utilizzo dei fondi europei al 95% per le opere di ricostruzione post-disastri naturali, come terremoti e alluvioni: è il compromesso che supera lo stallo a cui si era giunti dopo la richiesta di fissare la soglia al 90% avanzata dalla Germania appoggiata da Olanda, Regno Unito, Austria, Svezia, Danimarca e Finlandia.

A quanto riportato da una nota dell’Ansa, la Commissione Ue aveva proposto l’uso del 100% dei Fondi per lo Sviluppo Regionale (Fesr) senza una quota di cofinanziamento da parte dei Paesi.

Nel novembre scorso la commissaria alla politica regionale Corina Cretu aveva proposto di cambiare il regolamento del Fesr in modo da consentire che potesse essere utilizzato senza cofinanziamento nazionale per le opere di ricostruzione nei Paesi devastati da catastrofi naturali.

L’idea non aveva però convinto gli stati membri, che a fine marzo avevano concordato l’introduzione di una quota di cofinanziamento nazionale del 10%.


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