ANCONA – Formazione mirata e welfare sociale per gli studenti. Sono questi i capisaldi del Piano triennale per il diritto allo studio 2017 – 2019 proposto dall’assessore all’Istruzione, alla formazione e al lavoro Loretta Bravi e approvato dalla giunta.
L’atto, che fissa i criteri per l’erogazione delle borse di studio, del servizio ristorazione e del servizio alloggio per gli studenti universitari, approda ora in Commissione per poi passare al vaglio del Consiglio regionale.
Il Piano è uno strumento nuovo, introdotto dalla legge regionale (n.04/2017) di riordino del sistema marchigiano per il diritto allo studio nell’ambito dell’istruzione superiore, per delineare, in maniera condivisa, le strategie di governance e di intervento in un ambito decisivo per il futuro della nostra società.
“Il piano – spiega l’assessore Bravi – parte da due premesse: una progettualità formativa innovativa e rafforzata, ispirata agli obiettivi di Europa 2020 e un welfare sociale per lo studente marchigiano. Per la prima volta, inoltre, si intende considerare le prospettive del mondo del lavoro, su un’analisi della composizione della popolazione studentesca e dei suoi trend, in modo da rilevare punti critici e necessità e delineare tempestivamente adeguati interventi di risposta”.
In questo contesto assume un ruolo fondamentale l’ERDIS (Ente regionale unico per il diritto allo studio) istituito dalla legge regionale 4/2017, che assorbe i 4 ERSU, ciascuno dei quali, dal 1996 ad oggi, operava in corrispondenza dei 4 Atenei , in un unico Ente erogatore, allineando, quindi, la Regione Marche alle disposizioni nazionali in materia di gestione dei flussi finanziari del Fondo Integrativo nazionale (FIS) per il diritto allo studio superiore.
Attraverso l’ERDIS la volontà della Giunta regionale, rappresentata anche dal piano triennale, è quella di qualificare e di armonizzare, su tutto il territorio regionale l’offerta di servizi agli studenti, nell’ottica di una loro gestione condivisa con gli Atenei, così da esaltare e mettere a fattor comune le peculiarità dei diversi territori.
Il Piano, tra le sue priorità, prevede, infatti, che tutti gli studenti, qualsiasi sia l’ateneo o l’istituto frequentato, abbiamo le stesse opportunità e gli stessi servizi, oltre ad una graduale riqualificazione della spesa attraverso modalità gestionali che favoriscano l’acquisto di beni e servizi comuni, realizzando economie di scala. In conformità alle disposizioni nazionali di riferimento, l’atto prevede anche un bando unico e graduatorie uniche per la concessione delle borse di studio e pone un accento tutto particolare all’internazionalizzazione dei nostri Atenei, intesa come capacità di attrarre studenti stranieri ma anche come attitudine a proiettarsi verso cooperazioni internazionali.
“Oggi – prosegue Bravi – dobbiamo puntare sui dottorati industriali, sulla terza missione dell’università e sulla territorialità: su questi temi la riforma è stata pensata. Per questo, nell’attesa di arrivare, attraverso un necessario processo di “traghettamento”, alla messa a punto del nuovo sistema regionale di gestione del diritto allo studio, secondo le opportunità che la nuova legge offre, noi incrementiamo l’investimento regionale con quello che serve per la formazione ad hoc dei nostri ragazzi”.
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