ANCONA – La Giunta regionale ha prorogato al 30 settembre 2017 il termine per la realizzazione dei progetti finanziati dal Fas, Fondo aree sottoutilizzate, dal 2011 rinominato Fondo per lo sviluppo e la coesione sociale (Fsc), il principale strumento finanziario a disposizione del Governo nazionale e delle Regioni per promuovere il riequilibrio economico e sociale territoriale e che si affianca ai fondi comunitari (Fesr, Fse, Feasr, Fep).

Gli interventi, approvati a partire dal 2013, riguardano le zone dell’Accordo di programma ex Merloni, l’Area di crisi del Piceno e il restante territorio marchigiano colpito dalla crisi produttiva e occupazionale.

A seguito degli eventi sismici del 2016, la Regione aveva già prorogato al 30 settembre il termine per la realizzazione dei progetti ricadenti nell’area del cratere.

Con il provvedimento ora adottato, sulla base delle nuove disposizioni Cipe, la proroga riguarderà tutto il territorio regionale.

Entro la nuova data indicata, le imprese interessate dovranno produrre tutta la rendicontazione tramite sistema informatico, provvedendo a documentare, in particolare, gli investimenti realizzati e l’incremento occupazionale conseguito.

“Garantiamo una cornice unitaria agli interventi sostenuti dalle piccole e medie imprese nelle aree di crisi regionale, che in molti casi hanno sede nei territori colpiti dal sisma – spiega l’assessora alle Attività produttive Manuela Bora – Tale provvedimento ha l’obiettivo di accelerare i tempi per la conclusione delle procedure amministrative e così favorire il rilancio occupazionale attraverso il sostegno alla ricerca e la creazione di nuove unità produttive, start up innovative e investimenti, che potranno eventualmente essere integrati con progetti di sviluppo sperimentale”

. I progetti, che dovranno essere portati a conclusione entro 24 mesi, verranno finanziati con contributi in conto capitale


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