ANCONA – Lavorano e soffiano il vetro, intrecciano paglia per produrre cappelli, realizzano piatti e oggetti in ceramica, lavorano il rame, il ferro, il marmo. Sono artisti e maestri artigiani.

Lo scorso anno nelle Marche erano 1.320, in calo rispetto ai 1.439 del 2009. Una crisi pagata soprattutto dai fabbricanti di oggetti in ferro, rame e altri metalli, passati da 490 a 381 (-109). In calo anche gli orafi (-48) e i ceramisti (-23).

“Nei prossimi 4 anni – le parole riportate dall’Ansa di Barbara Tomassini, neo presidente dell’Unione artigianato artistico e tradizionale della Cna – ci proponiamo di cogliere le opportunità offerte dalla domanda crescente di un turismo sempre più attento alle attività artigianali e agli antichi mestieri. I turisti oggi cercano sempre più storie ed esperienze, non soltanto souvenir”.

L’Unione intende lavorare soprattutto per promuovere i progetti di bottega scuola e maestri artigiani, per valorizzare le potenzialità formative e lavorative delle imprese artigiane e la loro capacità di trasmissione del sapere.


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