ASCOLI PICENO – Il prossimo 17 settembre si celebreranno i tre anni dell’attivazione della Pet presso il reparto di radioterapia dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli Piceno.

Nel 2014 venne infatti avviato un servizio particolarmente atteso e importante anche grazie all’accordo, in quota parte, tra l’allora assessore regionale alla sanità Almerino Mezzolani ed il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli.

In occasione del versamento della somma pattuita per l’acquisto da parte del Comune del complesso del vecchio ospedale, propedeutico alla realizzazione del nuovo polo universitario, venne stabilito che 2,5 milioni di euro del corrispettivo dovessero essere destinati dall’Asur all’attivazione della Pet.

“Ci sentiamo parte integrante di questa esperienza– sottolinea il primo cittadino Castelli- che ha prodotto dei risultati molto significativi. Parliamo infatti di 2mila esami all’anno, 700 dei quali erogati in favore di pazienti abruzzesi. La Pet ascolana è una vera eccellenza che fa registrare un’altissima mobilità attiva”.

Il sindaco teme però che qualche nube possa addensarsi sul futuro della Pet a causa del pensionamento che il prossimo novembre riguarderà il primario Alfonso Berbellini. “Attualmente l’organico della Pet e della medicina nucleare– fa notare Castelli- prevede appunto il dottor Berbellini, un altro medico a tempo indeterminato e due unità che sono decisive al fine dell’espletamento delle attività ma rese da professionisti che non sono incardinati a tempo indeterminato negli organici dell’Asur”.

Secondo il primo cittadino ascolano vi è la necessità di dare continuità e stabilità a questi rapporti professionali. “Se ad oggi quattro persone garantiscono 2mila esami– prosegue Castelli-, dopo il 1° novembre si rischia che questo numero cali sensibilmente anche in virtù della specifità della forza lavoro in campo che, proprio perché radioesposta, richiede periodi di riposo prefissati dal punto di vista contrattuale. Non vorremmo che poi qualcuno possa dire che la Pet di Ascoli Piceno abbia perso gli standard di efficacia utili ai fini del suo mantenimento”.

E’ solo un’ipotesi quella del sindaco ascolano, che comunque intende consigliare delle linee guida per evitare problemi futuri. “Serve l’indizione immediata del bando per la sostituzione del primario Berbellini– dice ancora- e poi sarà necessario procedere a dare stabilità ai due rapporti professionali che ad oggi sono a tempo determinato. Noi teniamo molto alla Pet, la gestione della quale è stata portata avanti in maniera virtuosa”.

Anche il decreto Balduzzi ed alcuni provvedimenti regionali sono intervenuti in materia di reti cliniche per quanto concerne la Pet. “La nostra funziona bene ed è stata realizzata anche con il concorso di forze comunali– evidenzia Castelli-. Bisognerebbe ulteriormente approfondire la problematica dei rimborsi che vengono riconosciuti anche per le prestazioni di Pet dalla Regione Abruzzo”.

E’ infatti di circa 1000 euro a prestazione il rimborso della Pet e visto che ad Ascoli se ne effettuano 700 in favore di pazienti abruzzesi. “E’ ragionevole ritenere che i rimborsi annuali– fa notare il sindaco- garantiti dalla Regione Abruzzo all’Asur siano pari a circa 700mila euro. Sarebbe giusto che tali rimborsi fossero riconosciuti in favore del sistema ascolano e non si disperdano nei mille rivoli dei sostegni che l’Asur garantisce ad altre realtà sanitarie ed ospedaliere regionali”.

Castelli ha già scritto una lettera in merito all’Asur ed a breve, d’intesa con il collega di San Benedetto del Tronto Pasqualino Piunti, convocherà una conferenza dei sindaci. “La Pet di Ascoli è efficiente ed è stata largamenta sostenuta da risorse comunali- chiosa Castelli-, ora è necessaria una rapida definizione degli organici per far sì che la realtà ospedaliera del Piceno conservi questo importantissimo presidio”.


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