FERMO – Si svolgerà a Smerillo dal 16 luglio al 23 luglio il Festival Le Parole della Montagna, evento culturale dell’estate marchigiana che si tiene nelle terre ferite dal sisma. “Fragilità” è la parola intorno alla quale ruota il programma quest’anno. Neri Marcorè, Giusi Nicolini, Piero Badaloni, i Ladri di Carrozzelle, e poi alpinisti, filosofi, artisti, teologi, tanti gli ospiti illustri per un’edizione speciale del festival “che si svolge – ha detto l’assessore Fabrizio Cesetti – nel cuore dei Sibillini, con i suoi panorami mozzafiato, i paesaggi unici, gli scorci preziosi e i suoi incantevoli borghi ora offesi dal terremoto”.

“Dobbiamo ripartire – ha aggiunto Cesetti – proprio dallo spunto di riflessione che ci offre il festival, la consapevolezza di essere fragili e della nostra forza per superare la fragilità stessa, per ricostruire e rilanciare questo territorio più forte di prima nella sua bellezza e capacità di accogliere e offrire moltissimo ai visitatori. Del resto nel poliedrico programma dell’evento, così unico e di qualità come dimostrano i premi e i riconoscimenti che gli sono stati attribuiti, ci sono molti esempi e testimonianze di fragilità tramutata in forza per ripartire. Ecco un ulteriore motivo di gratitudine verso gli organizzatori di questo appuntamento che siamo orgogliosi di sostenere con convinzione”.

Con un programma contenitore di incontri, poesia, escursioni, musica e spettacolo, arte, convivialità “il festival vuole dare voce alla montagna che parla non solamente di escursionismo, natura, conquista di vette, ma parla un linguaggio simbolico ricco di significati trascendenti occasione di incontro con il divino che è in noi”: così Simonetta Paradisi, Direttore Artistico del Festival, alla presentazione dell’evento insieme al Sindaco di Smerillo, Antonio Vallesi. Denso di significato il tema di quest’anno: “La fragilità negli slogan dominanti è immagine di un’esperienza debole, malata, da combattere e, se non fosse possibile, da nascondere. Il festival invece, vuole provare ad offrire un’immagine di fragilità come strumento che permette all’uomo di percepire il senso del proprio limite, del mistero e quindi dell’invisibile, per acquistare, in una contraddittorietà solo apparente, la forza del vivere. “Se la montagna è venuta giù vuol dire che tutti siamo fragili, prendiamone atto e decliniamo la riflessione in termini positivi come opportunità di rinnovamento e rinascita” ha specificato Paradisi.

IL PROGRAMMA Si inizia domenica 16 luglio, con un’escursione sui Monti Sibillini, sui sentieri riaperti dopo il sisma, per far rivivere le montagne. Nelle prime tre serate del festival, ci sarà una sezione cinema, con pellicole selezionate dal Trento Film Festival sul tema della fragilità ed un documentario di Pietro Badaloni, che ci racconterà come le Dolomiti sono entrate a far parte del patrimonio Unesco. Sarà poi la volta di Gianfranco Corradini, che condividerà la sua “Eccezionale Normalità” di alpinista diversamente abile. Andrea Bianchi ci proporrà i suoi Barefoot Days, per aiutarci a riconnettersi con la natura e vivere la bella esperienza del camminare a piedi nudi. Negli incontri/dibattiti si analizzerà la fragilità sotto molteplici profili. L’uomo è fragile, ma forse anche Dio è fragile, se non riesce ad evitare le grandi sofferenze del vivere (se ne parlerà in un dialogo ecumenico con cattolici, valdesi e battisti). Così come fragile è la realtà, azzerata con un semplice visore per il virtuale (il filosofo Paolo Benanti si confronta con le nuove tecnologie). E ancora, fragili sono gli uomini che usano forza per trattenere e dominare le proprie donne (ne parlerà lo psicoanalista Zoja). Accogliere ed accettare la fragilità è la sfida del nostro secolo, come ci dimostrano i Ladri di Carrozzelle la band di diversamente abili e Giusi Nicolini, ex Sindaco di Lampedusa. Neri Marcorè ci racconterà la sua esperienza personale di fragilità. Per l’arte contemporanea, la mostra Umano Troppo Umano di Vincenzo Baldini con i suoi volti fragili di uomini e donne ricoverati nei manicomi; la grande poesia contemporanea ci toccherà ancora una volta con versi sulla fragilità umana, con Davide Rondoni, Filippo Davoli, Irene Santori, Massimo Morasso, Gianfranco Fabbri. Tanti i laboratori esperienziali, dal barefoot all’esperienza tattile, allo hatha yoga. Ai bambini, sarà dedicato lo spettacolo di bolle di sapone con Alekos Bubble Art ed i racconti di Elena Belmontesi. Per i giovani, la sera del 20 luglio, sono previste esperienze 3.0 con la tecnologia di Araundu.


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