ASCOLI PICENO – Si è tenuto il 7 settembre, presso la Cartiera Papale di Ascoli Piceno, l’incontro del Comitato di Sorveglianza per il PSR Marche 2014-2020 alla presenza dell’assessore Anna Casini, dei commissari UE e dei funzionari del ministero dell’Agricoltura. All’ordine del giorno la modifica al PSR 2014-2020 post sisma: una rimodulazione del Programma dovuta all’arrivo di fondi aggiuntivi (159,25 milioni di euro) che vanno ad aggiungersi ai 537,96 milioni di dotazione iniziale.

Le altre Regioni italiane e lo Stato hanno, infatti, rinunciato a parte delle proprie risorse dedicate allo sviluppo rurale per istituire un “fondo di solidarietà” (decisione assunta nella Conferenza Stato regioni del 22 giugno 2017) destinato alle quattro regioni terremotate: alle Marche sono stati assegnati 159 milioni, all’Umbria 51 milioni, all’Abruzzo 46 milioni e al Lazio 42 milioni.

Obiettivo primario della rimodulazione è fare perno sulle aziende rurali, dunque sostenere sia la continuità produttiva delle aziende agricole e zootecniche esistenti che l’insediamento di nuove aziende e il loro sviluppo anche per contrastare il rischio spopolamento – afferma la vice presidente Anna Casini, assessore all’Agricoltura – Allo stesso tempo è importante sostenere la ripresa economica e sociale delle aree rurali colpite dal sisma, valorizzando le produzioni locali, promuovendo lo sviluppo turistico e garantendo i servizi essenziali alla popolazione”.

In particolare le risorse aggiuntive sono state suddivise sulle misure più rilevanti, a sostegno degli investimenti produttivi delle aziende agricole e agroalimentari, all’insediamento di giovani agricoltori, alla multifunzionalità dell’azienda agricola (agriturismo, vendite diretta), alle azioni di certificazione, informazione e promozione dei prodotti di qualità.

Parte delle risorse saranno utilizzate per ripristinare la viabilità minore (strade vicinali e interpoderali), messa a dura prova dal terremoto. Risorse finanziarie aggiuntive saranno destinate a produzioni di qualità e attente all’ambiente, come le indennità compensative a favore delle zone soggette a vincoli naturali e gli interventi a sostegno del benessere animale, considerata la rilevanza del settore zootecnico in queste aree.

Una quota di risorse è destinata al ripristino degli edifici e del potenziale produttivo aziendale per interventi non sostenuti dai fondi nazionali. Infine per il rilancio delle aree rurali colpite dal terremoto, continua Casini, “le risorse aggiuntive sosterranno l’avvio di nuove attività imprenditoriali nel cratere e i GAL ricadenti nel cratere sismico che possono contribuire all’individuazione degli interventi più rispondenti alle esigenze territoriali in ambiti quali i servizi essenziali alla popolazione, lo sviluppo turistico, la valorizzazione dei beni culturali e naturali”.

La modifica del PSR, oltre che assegnare risorse aggiuntive, ha anche l’obiettivo di ampliare le opportunità e di migliorare le condizioni offerte alle aziende agricole e agli altri soggetti che operano nel cratere sismico: “Per questo – afferma la vicepresidente – nelle aree del cratere vengono maggiorati i premi per il primo insediamento di giovani agricoltori, per le start up per le PMI non agricole in aree rurali e vengono elevate le aliquote di sostegno relativamente a diverse importanti misure (investimenti aziendali, multifunzionalità, cooperazione e altro ancora)”. Viene inoltre richiesto l’aumento dell’indennità compensativa ad ettaro alle aziende che operano nelle aree montane.

SCHEDA Il “cratere” sismico copre il 42,3% del territorio regionale, 87 comuni con 350.000 residenti. Un’area a forte vocazione agricolo-zootecnica che annovera 15.297 aziende agricole (il 34,1 % del totale regionale), che coprono una SAU di 171.204,33 ettari (36,3% del totale);

circa 3.000 aziende con allevamenti nel cratere (il 45,5% del totale); la superficie a biologico rappresenta oltre la metà del totale regionale;

4 dei 6 GAL delle Marche hanno comuni appartenenti alla zona terremotata.

Le misure che sono maggiormente interessate dalla rimodulazione sono la Misura 1 – Trasferimento di conoscenze e azioni di informazioni, la Misura 3 – Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, la Misura 4 – Investimenti in immobilizzazioni materiali, la Misura 5 – Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e da eventi catastrofici e introduzione di adeguate misure di prevenzione, la Misura 6 – Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese, la Misura 11 – Conversione e il mantenimento di pratiche di agricoltura biologica, la Misura 13 – Indennità per le zone soggette a vincoli naturali e specifici, la Misura 14 – Benessere degli animali, la Misura 16 – Cooperazione e la Misura 19 – Sostegno allo sviluppo locale Leader (sviluppo locale di tipo partecipativo).

La proposta di rimodulazione posta all’attenzione del Comitato di Sorveglianza è il frutto di un percorso di condivisione con le rappresentanze del settore agricolo, con gli imprenditori stessi tramite incontri sul territorio sia ascolano che maceratese, e con il Consiglio Regionale e la Commissione Europea. Dopo l’approvazione, il documento del PSR Marche sarà trasmesso ufficialmente alla Commissione Europea entro settembre per la sua definitiva approvazione.

La Regione punta all’avvio dei bandi destinati alle aziende del cratere a partire da gennaio 2018. La rimodulazione interviene all’interno di un piano che mostra già una buona performance. A giugno 2017, a due anni dal suo avvio del periodo 2014-2020, è stato impegnato il 66% delle risorse totali tramite bandi già conclusi che hanno ricevuto 9.902 domande di finanziamento. Delle domande presentate ne sono state ammesse 8.384, ovvero l’85% , per un valore totale di 216.469.000 euro, pari al 40% dell’intera dotazione finanziaria del PSR 2014-2020.


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