ASCOLI PICENO – Nella giornata odierna nel Duomo di Sant’Emidio In Ascoli Piceno si è svolta la celebrazione della messa in occasione della ricorrenza della «Virgo Fidelis» patrona dell’Arma dei Carabinieri, alla presenza delle massime Autorità militari e civili delle province di Ascoli Piceno e Fermo. La celebrazione affonda le proprie radici all’8 dicembre 1949, quando il Papa Pio XII proclamava ufficialmente Maria «Virgo Fidelis Patrona dei Carabinieri», fissando la celebrazione della festa il 21 novembre, in concomitanza della ricorrenza della battaglia di Culqualber.

La scelta della Madonna “Virgo Fidelis”, come celeste Patrona dell’Arma, è indubbiamente ispirata alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la Patria, è caratteristica dell’Arma dei carabinieri che ha per motto “Nei secoli fedele”.

Alla celebrazione hanno partecipato i Prefetti delle Province di Ascoli Piceno e Fermo, oltre tutte le autorità militari e civili locali. Particolare attenzione è stata mostrata dai Sindaci del territorio che sono accorsi numerosi a rappresentare la vicinanza della popolazione con l’Arma dei Carabinieri, a riprova che la capillarità dei Presidi sul territorio consente un diuturno e incessabile scambio di informazioni nonché dimostra in modo tangibile il concetto di polizia di prossimità, elemento caratteristico sin dalla sua fondazione.

La vicinanza con i cittadini, anche in occasione del tragico evento sismico che ha colpito il Piceno, è stato il tema centrale della vetrina espositiva, che dal 4 novembre ha fatto sfoggio di sé all’interno dello storico locale “Anisetta Meletti”. Il filo conduttore dell’allestimento è il desiderio di rappresentare uno dei caratteri peculiari dell’Arma dei Carabinieri: fermezza, eleganza, composta fierezza, segni distintivi del tratto del Carabiniere che, nella storia, è stato da sempre un militare al servizio della collettività, un uomo con gli alamari che ha trasformato grandi valori morali in azioni quotidiane.

Sin dalla nascita del Corpo, i Carabinieri hanno sempre avuto la peculiarità di essere “soldati in servizio di polizia”, caratteristica questa che ha consentito loro di essere veri e proprio protagonisti della storia d’Italia. Questo sin da quando, in quel lontano 20 maggio 1814, Vittorio Emanuele I, re di Sardegna, per rimediare al disordine ed alle precarie condizioni di sicurezza in cui versava il regno, dispose che la Segreteria di Guerra approntasse immediatamente un “Progetto di istituzione di un Corpo militare per il mantenimento del buono ordine”.

Uniformi, quindi, che rappresentano non solo la storia dell’Arma e le sue tradizioni militari, ma anche la storia dell’intero Paese a cui la Benemerita da oltre duecento anni è fermamente legata con il proprio motto  “Nei secoli fedele”.


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