COMUNANZA – Un concorso internazionale per la formazione sulla musica barocca per organo nel Piceno: è questa la proposta lanciata dalla Confraternita SS. Sacramento di Comunanza in collaborazione con l’Archeoclub d’Italia, sede locale di Comunanza e dal restauratore del famoso strumento musicale comunanzese Michel Formentelli, nell’ambito della seconda edizione inaugurale della riscoperta del monumentale organo storico, vanto del nostro territorio. Come noto lo strumento, che presenta una doppia tastiera e ben 60 registri ad ancia, è stato restaurato nel 2015 grazie ai contributi statali, della Cei e di altri soggetti pubblici e privati per l’importo complessivo di 200 mila euro.

L’iniziativa è stata presentata il 24 novembre alla stampa nella sala Consiliare di palazzo San Filippo con la presenza, tra gli altri, del Consigliere Provinciale Alberto Antognozzi, dei componenti della confraternita Domenico Annibali e Filippo Marcozzi e di Stefania Cespi dell’Archeoclub. In questi giorni a Comunanza sono presenti alcuni dei più autorevoli rappresentanti della musica organistica tra cui i maestri Francis Chapelet, Eric Cordè e il musicologo italiano Lorenzo Ghielmi, convenuti da altre regioni d’Italia e dall’estero, per suonare il famoso strumento posto nella chiesa di Santa Caterina.

E’ quindi l’occasione più opportuna e appropriata per un confronto sulla proposta di istituire un concorso a premi con una giuria prestigiosa. Se, infatti, si riuscisse a programmare, un evento strutturato di questo tipo, si potrebbe attrarre nella nostra provincia allievi e musicisti provenienti da tutto il mondo con indubbi benefici in termini di indotto turistico e culturale.

“Le Marche sono la terza regione d’Europa per presenza censita di organi storici: circa 750, nella sola Provincia di Ascoli Piceno ve ne sono ben 40 e nella Cattedrale di Ascoli esiste un esempio di organo ottocentesco unico al mondo – ha spiegato il maestro organaio Formentelli – un patrimonio che merita valorizzazione e che può essere messo a disposizione per lo sviluppo della comunità picena”.


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