SPINETOLI – La locanda del terzo Settore “Centimetro Zero” festeggia i due anni dall’apertura dell’attività, nella sala del ristorante con il “tavolo socievole“, un tavola da 10 posti che incentiva l’amicizia e l’integrazione.

L’idea – racconta Emidio Mandozzi, responsabile della Locanda – è arrivata in occasione di uno dei nostri ultimi eventi: una serata dedicata alla meditazione. Al momento di sedersi a tavola ci siamo ritrovati la sala piena ma molti piccoli gruppi di persone e non tutti avevano prenotato. Alcuni ospiti erano anche soli. La soluzione non è stata dettata solo dalla necessità di offrire un posto a tutti, ma anche dalla voglia di incentivare nuovi contatti e nuove amicizie, nello spirito che ci ha portato alla creazione del progetto, complice l’atmosfera che si era creata in quella particolare serata”.

E così – prosegue Roberta D’Emidio, responsabile del progetto sociale – abbiamo lanciato la proposta: chi non aveva trovato posto nei tavoli già assegnati, avrebbe potuto accomodarsi al grande tavolo da 10, sedendo vicino a persone sconosciute e condividendo con loro il momento della cena, oltre a quello della meditazione. Come ‘riconoscimento’ per la nuova esperienza, avrebbe avuto dolce e caffè offerti dalla casa”.

I progetti della Locanda del Terzo Settore rappresentano un fiore all’occhiello per il settore del sociale, riuscendo a coniugare la disabilità con prospettive lavorative. Attraverso la formazione, i giovani si riconoscono in figure professionali concrete, lavorano raggiungendo obbiettivi e sono fieri di far parte di un progetto innovativo.

L’iniziativa – spiega con soddisfazione Emidio Mandozzi – ha avuto così successo che da quella prima esperienza si è formata una vera compagnia che continua a ritrovarsi alla Locanda intorno al ‘tavolo socievole’ per condividere il piacere di una amicizia nata davvero per caso, semplicemente dalla voglia di mettersi in gioco e aprirsi agli altri”.

La soddisfazione più grande – spiega Roberta D’Emidio – è ascoltare i genitori dei nostri ragazzi, vederli meravigliati, ogni giorno di più, dei progressi e dell’autonomia che i figli riescono a conquistare attraverso il lavoro, il contatto con gli operatori e, soprattutto, il rapporto con il pubblico. Ci sono ospiti che faticano a distinguere i ragazzi con disabilità dai collaboratori normodotati e questo dimostra quanto l’esercizio quotidiano, le attenzioni e l’insegnamento possano davvero offrire un’opportunità di lavoro e di vita a persone fino a qualche anno fa destinate a restare chiuse in casa tutto il giorno e che ora, grazie a questo tipo di progetti, hanno davanti una nuova prospettiva. E un futuro possibile”.

Il progetto Locanda sociale è realizzato insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno che ha investito nell’iniziativa già a partire dal 2015 e ritenendo significativa, importante e strategica la presenza, nel proprio territorio di riferimento, della Locanda, continua a sostenerla anche con il Piano pluriennale 2017 – 2019.

La struttura è la prima del genere nelle Marche e spicca tra le esperienze a livello nazionale perché i ragazzi che ci lavorano, età media 30 anni, tutti con disabilità, in prevalenza mentale, l’hanno costruita da zero, con le loro mani, insieme agli operatori, seguendo specifici percorsi formativi. L’ultimo progetto avviato, in ordine di tempo, è un corso di formazione professionale denominato “Professione Centimetro Zero” che mira a fornire loro conoscenze e competenze spendibili sul mercato del lavoro. Diciotto mesi di attività, 20 ore di orientamento, 120 di aula e 400 di esperienza pratica e tirocini per 540 ore complessive dirette a 10 giovani con sindrome di Down o disabilità intellettiva, con la presenza di educatori, pedagogisti e cuochi.


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