ASCOLI PICENO – “Dobbiamo fare di tutto affinchè la Dop dell’oliva tenera ascolana venga sostenuta e valorizzata per il maggior numero di produzioni che aderiscano al disciplinare del ministero delle Politiche Agricole”.

Queste le parole del sindaco di Ascoli Guido Castelli nel corso del convegno dal titolo “Excellĕre: Dop e Igp come strumenti strategici per la valorizzazione dei territori” organizzato nella serata del 13 dicembre da Confindustria Ascoli con il contributo della Camera di Commercio di Ascoli Piceno e con la collaborazione organizzativa di oriGIn, la coalizione mondiale delle indicazioni geografiche.

“Questa Dop va protetta facendo in modo che non venga scalfita da polemiche e guerre– aggiunge Castelli-. Bisogna avere un rapporto positivo affinchè possa essere considerata il punto di arrivo dello sforzo di tanti agricoltori, trasformatori e produttori. So che c’è stata qualche problematica nella gestione del tutto ma il dirigente del ministero delle Politiche Agricole Luigi Polizzi poco tempo fa mi ha assicurato che si sta andando verso una soluzione definitiva”.

Il secondo tema trattato dal primo cittadino riguarda l’Igp e la possibile coesistenza con la Dop. “Dal ministero mi hanno fatto notare, in modo estremamente critico, la difficoltà di questa interazione con la Igp perchè potrebbe essere considerata come una diminuzione dell’intensità della valorizzazione della Dop– prosegue Castelli-. Credo che ci sia bisogno di smettere di litigare sulla questione, non possiamo presentarci divisi alla meta. Verifichiamo se sia possibile o meno, ma non possiamo sottrarci dal misurare questa possibile coesistenza eliminando tutti gli elementi di potenziale concorrenza”.

Castelli si è lanciato in una proposta precisa: “Lavoriamo perchè alla Dop venga restituita una piena agibilità amministrativa attraverso il consorzio, modulando le rappresentanze della governance– fa notare il primo cittadino ascolano-. L’oliva tenera è un tesoro che ancora deve mostrare gli esiti impliciti nel suo immenso potenziale, escludendo forzatamente accenti conflittuali”


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