ASCOLI PICENO  L’Orto sociale in carcere triplica l’esperienza avviata nel 2014 presso la Casa di reclusione di Ancona “Barcaglione”.

Il progetto, promosso dalla Regione Marche con il Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria Emilia Romagna – Marche, per favorire l’inserimento lavorativo di persone in esecuzione penale o ex detenuti, verrà esteso anche alle carceri di Ancona “Montacuto” e Ascoli Piceno.

Lo prevede un protocollo d’intesa approvato dalla Giunta regionale che sarà sottoscritto, nelle prossime settimane, con il Provveditorato.

“La Regione ha iniziato, da diversi anni, un percorso di sperimentazione dell’agricoltura sociale per valorizzare la multifunzionalità dell’azienda agricola – evidenzia la vice presidente Anna Casini, assessore all’Agricoltura – Una diversificazione che coinvolge gli orti biologici scolastici, la longevità attiva in ambito rurale e gli istituti penitenziari. La positiva esperienza di rieducazione e di formazione dei detenuti del carcere di Barcaglione verrà ora estesa ad altre due strutture di detenzione marchigiane. L’agricoltura rappresenta, infatti, un’ottima opportunità rieducativa, in quanto la persona ha un rapporto diretto con il prodotto del proprio lavoro e la verifica del risultato è immediata, contrariamente a quanto avviene con lavori ripetuti, automatici e standardizzati”.

L’organizzazione delle attività di formazione dei detenuti e dei tutor, l’assistenza tecnica e operative nella gestione degli orti saranno curate dall’Assam, l’Agenzia per i servizi agricoli della Regione. Ad Ancona “Barcaglione” si privilegeranno le attività legate all’olivicoltura, al vivaismo e alla produzione di birra artigianale. Ad Ancona “Montacuto” si curerà un indirizzo didattico rivolto alla viticoltura, mentre ad Ascoli Piceno si valorizzerà la frutticoltura e l’olivicoltura.


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