CHIARAVALLE – Si è insediato il Tavolo permanente previsto dalla Dichiarazione di Chiaravalle del 22 settembre 2017 per l’applicazione del metodo Montessori nella cura degli anziani con disturbi cognitivi attraverso un progetto internazionale di ricerca e sperimentazione in ambito rurale. La cerimonia si è svolta ad Ancona, presso Palazzo Raffaello, sede della Giunta regionale.

Il Tavolo è composto dalla Regione Marche, dal Centro internazionale Montessori di Perugia, dall’Inrca, dalla Fondazione Montessori Chiaravalle e da quattro esperti internazionali: Cameron Camp (Stati Uniti d’America) e dai francesi Veronique Durand, Jerome Erkes, Sourour Pivion. Il convegno di Chiaravalle del settembre scorso, dal titolo “Longevità attiva in ambito rurale. L’anziano al centro di un progetto di vita” si era concluso con l’impegno di istituire un Tavolo permanente di confronto per validare percorsi di ricerca ed elaborare modelli di accompagnamento dell’anziano che valorizzino, attraverso il pensiero montessoriano, le capacità cognitive residue e il mantenimento della qualità di vita nella terza età.

L’applicazione del metodo è già una realtà consolidata a livello internazionale, grazie alle esperienze maturate soprattutto in Francia e in America. Anche le Marche lo hanno sperimentato nell’ambito della programmazione dei fondi europei (Psr 2014/2020) e in collaborazione con l’Inrca, con un’iniziativa pilota presso alcune aziende agricole che ha dato risultati positivi.

“Le Marche stanno avviando un progetto che ha l’ambizione di divenire punto di riferimento nazionale, forte delle collaborazioni e delle esperienze internazionali raccolte attorno al tavolo permanente – detto la vice presidente Anna Casini, assessore all’Agricoltura – Lavoreremo in maniera scientifica per portare novità e innovazione, con la sensibilità e la delicatezza che la questione merita”.

Il presidente della IV Commissione consiliare permanente dell’Assemblea legislativa, Fabrizio Volpini, ha parlato dell’importanza di “abbinare rigore scientifico e umanità, per una efficace presa efficace carico del paziente”.

Luciano Mazzetti (centro Montessori di Perugia) ha ripercorso il pensiero montessoriano evidenziando che “educare significa risvegliare qualcosa che è assopito. Occorre lavorare sulla memoria per far scaturire la scintilla dei ricordi”.

Il neuropsichiatra Cameron Camp ha detto che quello montessoriano “è un metodo che insegna a vivere bene. Le parole cardini sono rispetto, dignità, uguaglianza, fiducia. Le persone vanno trattate come ognuno vorrebbe essere trattato, creando una comunità che condivida gli stessi valori e obiettivi degli anziani con demenza senile”. Lo psicologo Jerome Erkes ha parlato di un nuovo metodo di valutazione dei deficit, delle capacita e delle potenzialità già sperimentato in Francia


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