ASCOLI PICENO – La discarica di Relluce torna ad interessare la cronaca politica tramite una nota stampa dell’ex assessore Claudio Sesto Travanti, il quale parte da una determinazione del dirigente del Settore Ambiente della Provincia del 26 aprile 2017 per rimarcare come i valori limite di contaminazione delle acque sotterranee siano superiori alla norma. Almeno in riferimento al mese di agosto 2015: “Si sono rilevati valori della concentrazione di Ferro pari a 2800 ug/l valore limite 200 ug/l, – Manganese pari a 2091 ug/l valore limite50 ug/l, – Solfati pari a 8355 ug/l valore limite 250 ug/l, – Nichel pari a 79,9 ug/l valore limite 20 ug/l” scrive Travanti.

 

I dati derivano “da accertamenti eseguiti dalla Provincia di Ascoli Piceno, dall’Arpam di Ascoli, dall’Arpam Regionale e dalla stessa Ascoli Servizi Comunali, che si è avvalsa del laboratorio Cialab, ed è emerso che, come sembrerebbe, negli ultimi anni i terreni di Relluce sono oggetto di preoccupanti dissesti geologici e di una grave situazione di disastro ambientale visti i dati dell’inquinamento e delle contaminazioni delle sostanze inquinanti riscontrate nelle acque sotterranee, inquinamenti che possono attraverso il torrente Chifenti ed il fiume Tronto ripercuotersi sui prodotti agricoli della vallata del Tronto e le spiagge ed acque del nostro mare” continua.

Secondo Travanti, l’inquinamento è dovuto “alla mancata organizzazione della ricopertura delle vasche esaurite, di cui gli oneri, compresi quelli relativi al post gestione trentennale, sono già stati pagati dai cittadini e dai Comuni. A questo punto ci domandiamo: se tale procedura di controllo abbia rispettato la normativa vigente relativamente alle acque reflue superficiali di ruscellamento e di faglia, perché, qualora siano confermati detti dati le nostre preoccupazioni sono veramente gravi. E’ evidente a questo punto che le problematiche accertate siano di competenza della Procura della Repubblica nella Persona della dottoressa Piccioni”.

“In conclusione il Comune di Ascoli e la Società Ascoli Servizi Comunali hanno generato, ciascuno per la sua parte, un danno enorme per l’Ambiente? Almeno secondo ciò che emerge dalla lettura del documento provinciale, delle discariche di Relluce che continuano a dilapidare risorse pubbliche con l’attivazione di procedimenti giuridico/amministrativi infondati e con la redazione di progetti intesi alla realizzazione di ulteriori discariche nel medesimo sito, non senza indurre un ulteriore grave danno patrimoniale che si innesta sul conclamato ed inspiegabile dissesto economico-finanziario della Ascoli Servizi Comunali” si legge.

“Tra l’altro crea perplessità la nuova strategia politico-amministrativa del Sindaco Castelli, in scadenza di mandato, e, del suo cerchio magico, nominato nelle partecipate, in rapporto alla Società PicenAmbiente, sulle politiche ambientali di pertinenza del territorio comunale di Ascoli. Parliamo di milioni di euro?” termina l’ex assessore il quale conclude così: “Ascoli Servizi Comunali, che per merito della eccelsa gestione degli ultimissimi anni, ed in applicazione delle linee guida indicate dal Sindaco Guido Castelli, appare l’unica Società Pubblica in Italia che, avendo avuto, tra l’altro, l’incarico della raccolta e smaltimento dei Rsu a Relluce per più di 2 milioni di metri cubi ha, al momento misteriose passività economiche”.


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