SPINETOLI – Fatti più in qua. Così sulla vicenda dell’Ospedale unico del Piceno intervengono anche due sindaci, Alessandro Luciani di Spinetoli e Andrea Cardilli di Colli del Tronto, i quali propongono il luogo dove l’ospedale dovrebbe sorgere. Si tratta di uno studio di fattibilità effettuato nel 2002, che individua in uno nei due siti di Spinetoli, zona Madonnina e zona San Pio, l’area più idonea per il nuovo ospedale.
Perché Spinetoli? Per Cardilli la risposta è semplice: “Se si pensa a un Ospedale unico è perché deve servire tutto il territorio, dal mare, alla vallata, alla montagna. L’uscita dell’Ascoli Mare sarebbe a tre minuti dalle entrambe le zone che abbiamo indicato. Al contrario di Monteprandone, in cui lo svincolo è fuori dal paese e per andarci bisognerebbe attraversare la Salaria, spesso intasata”.
La scelta ricadde su Spinetoli anni fa, dopo un Consiglio aperto che coinvolse tutti i sindaci della Vallata, i quali la votarono all’unanimità. Da allora il Comune ha provveduto a migliorare le infrastrutture in attesa che si realizzasse l’ospedale. “Si pensi, ad esempio – spiega Luciani – alla nuova fermata ferroviaria a San Pio, inaugurata 3 anni fa, alla circonvallazione che unisce Spinetoli, Colli e Monsampolo, alle piste ciclabili, alle fermate dei bus”.
“Sarebbe una grande opportunità per tutto il territorio – continua Cardilli – un grande beneficio sotto l’aspetto economico e imprenditoriale per un territorio martoriato dal terremoto e dalla crisi. Darebbe il via a un bel rilancio”.
I due sindaci puntano sul fatto che Spinetoli è pronta da anni per l’Ospedale unico, a differenza degli altri Comuni, di cui si parla ultimamente, per posizione e fruibilità, “Inoltre – continua Luciani – se la zona individuata fosse la Madonnina, si potrebbe pensare, un giorno, a un’espansione della struttura ospedaliera anche nel Comune di Colli che è confinante. La nostra proposta è al di sopra di qualsiasi campanilismo”
“Ci dichiariamo fortemente convinti – conclude Cardilli – che la soluzione a questo problema, se problema si deve chiamare,perché qualcuno vuole alzare il tiro solo per strumentalizzare la cosa, sia Spinetoli. Facciamo un appello al sindaco di Ascoli affinché si convochi l’assemblea dei sindaci e si discuta seriamente”.
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Avanti c’e’ posto! Chi il prossimo? Vale il detto, Direttore mi consenta, “quando ci sono troppi galli a cantare non si fa mai giorno”. Purtroppo inizia la solita tiritera che ha sempre danneggiato il Piceno. Spero che il sindaco della città capofila del territorio si faccia valere per il bene di tutti noi, da Cupra a Comunanza nessuno escluso.
L’algoritmo è un calcolo matematico infallibile o no?
Ok, tiene conto di parecchi parametri da valutare, ma sarà del tutto inutile, aria fritta insomma. Il Piceno resterà con i due presidi già esistenti e tutti ci guadagneremo. Forse in riviera molto meno visto che l’ospedale del luogo lascia molto a desiderare in tutti i sensi: struttura, posizione e reparti. In fondo meglio avere un servizio inefficente sotto casa che uno di primo livello a 25 km.- Non sarà certamente un pesarese a decidere dove dovranno nascere ascolani e sambenedettesi nel prossimo lontano futuro.
Vedo che sta cambiando parere. Buon segno.
Ha frainteso se intende accettare il nuovo nosocomio a ridosso della riviera, lontano da tutto il resto della provincia, vicino allo stoccaggio del gas e in zona altamente inquinata. Confermo in primis che l’eventuale costruzione la reputo solo un grande spreco di denaro pubblico a discapito della salute di tutti noi. Il Mazzoni checché se ne dica almeno per mia esperienza personale recente, lo reputo un buon ospedale nonostante i pochi investimenti. Rimango dell’idea che se bisogna fare questo salto nel buio che lo si faccia a Campolungo, altrimenti si investa sul Mazzoni e sul Madonna.
Infatti, avevo capito.