ANCONA – Una Centrale unica di risposta (Cur) per le emergenze con l’attivazione del Numero unico europeo (Nue) 112.

È quanto realizzeranno le Regioni Marche e Umbria che, a Roma, preso il Cinsedo, hanno firmato un protocollo per avviare la “Cur Marche Umbria”. Il servizio garantirà assistenza a una popolazione complessiva di oltre 2 milioni e 426 mila abitanti (1.538.055 nelle Marche e 888.908 in Umbria), per complessivi 229 comuni marchigiani e 92 umbri. La Cur si avvarrà della collaborazione tecnologica e informatica di quella costituita nella Toscana, per attivare, con un altro protocollo d’intesa, un reciproco “Disaster recovery”: un sistema tecnologico, logistico e organizzativo per ripristinare le infrastrutture informatiche indispensabili all’erogazione del servizio in caso di necessità o eventi imprevedibili. Assicurerà anche il “trabocco del traffico” nel caso in cui si verificasse un eccesso di chiamate di emergenza superiori al dimensionamento delle reti telefoniche di uno dei due Cur (Marche – Umbria e Toscana).

I due protocolli sono stati firmati dal presidente Luca Ceriscioli con la presidente dell’Umbria, Catiuscia Marini e l’assessore della Toscana Vittorio Bugli. Le Marche provvederanno all’allestimento tecnologico, al reclutamento e formazione del personale, alla gestione operativa della Cur. Per queste attività si avvarranno delle proprie strutture regionali, del supporto dell’Azienda regionale emergenza urgenza della Regione Lombardia, della consulenza di Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa). La Regione Umbria corrisponderà la rispettiva quota del servizio. Marche e Toscana si faranno invece carico degli onere relativi alle rispettive centrali.

Ceriscioli ha sottolineato la capacità di lavorare assieme con l’Umbria, nei settori dove la dimensione consente di garantire servizi migliori. Una collaborazione consolidata, in particolare, sui tavoli del sisma e delle infrastrutture comuni. La Cur è un passo avanti importante, in quanto assicura risposte veloci nell’emergenza, rispetto alle potenzialità delle centrali singole. Garantirà un servizio fornito in 14 lingue e sarà operativo entro il 2018.

Marini ha evidenziato la stretta collaborazione con le Marche sui servizi sanitari, che vede già la condivisione dell’elisoccorso. Viene compiuto un salto di qualità di grande valore, aumentando la sicurezza secondo gli standard europei. Offrirà un servizio ai cittadini straordinario e importantissimo anche per i turisti e gli stranieri presenti sul territorio.

L’assessore toscano ha ribadito l’importanza di condividere servizi comuni attraverso lo scambio delle singole esperienze in settori a elevato valore e contenuto tecnologico.

Il numero unico 112 si usa per le chiamate di emergenza in tutta Europa e si sta applicando in Italia, dove già diverse Regioni l’hanno attivato (in attuazione della legge Madia), dopo una fase sperimentale che la Conferenza delle Regioni aveva incaricato a Lombardia, Liguria e Friuli. Qualsiasi numero di emergenza si componga (118,115, 113 e lo stesso 112 dei carabinieri), la telefonata confluisce nella Cur: l’operatore individua l’esigenza di chi chiama, localizza la sua posizione (tramite il Centro elaborazione dati del ministero dell’Intero) e smista l’allarme ai soccorritori. Si stima che in Italia, ogni giorno circa mille persone per milione di abitanti chiamino il servizio di emergenza, a volte con richieste inappropriate. Con il Nue sarà possibile filtrale e inoltrare solo quelle che si riferiscono a vere emergenze che necessitano di soccorsi tempestivi.


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