ASCOLI PICENO – L’intervento delle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ascoli Piceno si inserisce nel più ampio e generalizzato piano operativo del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno avente finalità di prevenzione, individuazione e repressione delle frodi in materia di accise e delle altre imposte indirette sulla produzione e sui consumi e caratterizzato da una serie di mirate attività ispettive nei confronti degli operatori dello specifico comparto e di quegli ulteriori soggetti beneficiari delle agevolazioni, ovvero esenzioni, previste dalle normative del settore.

Un’attività finalizzata non solo a tutelare il gettito assicurato all’Erario ma anche a preservare il corretto e libero funzionamento delle regole di mercato e, nel caso di specie, intrapresa attraverso un potenziamento dei controlli su strada tesi a contrastare le forme degli illeciti perpetrati negli ambiti della commercializzazione dei prodotti per i quali l’evasione d’imposta può essere potenzialmente conseguita distraendo tali merci verso usi diverso da quelli ufficialmente dichiarati.

Dopo il fermo di un furgone, nel cui ambito sono state riscontrate gravi irregolarità relative alla sicurezza sul trasporto di prodotti infiammabili contemplanti la sospensione della patente del conducente (un teramano di 43 anni) e della carta di circolazione del mezzo (di proprietà di un’impresa del Teramano) da 2 a 6 mesi, oltre alla contestazione di sanzioni amministrative per un massimo edittale di oltre 6 mila euro, le Fiamme Gialle si sono recate presso il luogo dove tali prodotti erano stati prelevati, coincidente con la sede operativa di un’impresa dell’entroterra ascolano operante nel settore del trasporto merci, individuando all’interno del proprio piazzale un impianto privato di distribuzione di carburanti, costituito da una cisterna (della capacità di 9 metri cubi e contenente oltre 1.300 litri di gasolio) e relativa  pistola di erogazione.

Dagli accertamenti di rito effettuati sul posto è emersa la condizione “abusiva” del citato impianto privato, posto che l’azienda è risultata sprovvista dei titoli autorizzativi invero previsti dalla legge, vale a dire l’autorizzazione comunale e il Certificato di prevenzione incendi che deve essere rilasciato dai Vigili del Fuoco.

Ed è proprio tale ultima circostanza che ha determinato un ulteriore intervento a tutela dell’incolumità pubblica, onde evitare il concreto e grave pericolo connesso alla detenzione e libera disponibilità di un impianto contenente prodotti infiammabili non sottoposto ai controlli delle Autorità di settore, imposti dal Legislatore proprio al fine di verificare i requisiti di sicurezza e sulla prevenzione di incendi, potenzialmente in grado, quindi, di provocare esplosioni o incendi coinvolgenti anche lo stesso personale dell’azienda, per il quale si sono resi necessari il sequestro penale dell’intero impianto, il deferimento del rappresentante legale dell’impresa alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno per il reato di specificità (contemplante l’arresto sino a un anno o l’ammenda da 258 a 2.582 euro) e la contestazione di altre sanzioni amministrative per un massimo edittale di oltre 18 mila uro.

Il continuo impegno operativo riversato dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno anche nello specifico contrasto alle fenomenologie illecite collegate alla circolazione, allo stoccaggio e alla commercializzazione di prodotti petroliferi conferma la costante attenzione del Corpo nei confronti della collettività, andando a colpire quella parte di imprenditoria che agisce in spregio alle regole di mercato ed anche alle più elementari regole di sicurezza, consolidando le peculiarità del controllo economico del territorio.

Un ruolo, quello della Guardia di Finanza in materia di accise, che si estrinseca non solo quindi con i più noti controlli ai distributori stradali dei carburanti, attraverso i quali vengono contestualmente riscontrati il corretto assolvimento degli obblighi impositivi, il regolare funzionamento dei sistemi di erogazione, l’effettivo quantitativo erogato dalle colonnine e la qualità merceologica dei prodotti petroliferi immessi in consumo nonché il rispetto degli obblighi in tema di corretta e trasparente informazione all’utenza sui prezzi praticati alla pompa, ma con tutta un’ulteriore serie di attività, complementari ed accessorie, che, attraverso approfondite analisi dei contesti esterni e collazione di precisi elementi di intelligence, consente di circoscrivere e colpire quelle condotte illecite caratterizzate da aspetti di maggiori insidiosità e pericolosità per l’utenza.


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