ANCONA – Nuova programmazione in materia di edilizia scolastica per il triennio 2018-2020 e piano annuale 2018: la Giunta regionale ne ha definito i criteri e inviato lo schema di deliberazione al Consiglio delle autonomie locali per il parere. Tra i progetti finanziabili gli interventi di adeguamento sismico, di nuova costruzione in sostituzione di edifici esistenti o di miglioramento;

interventi finalizzati all’eliminazione di rischi, all’ottenimento della certificazione di agibilità dell’edificio e all’adeguamento alla normativa antincendio;

ampliamenti o nuove costruzioni per specifiche esigenze scolastiche;

e interventi che prevedano esclusivamente opere per l’adeguamento antincendio finalizzati all’ottenimento della relativa certificazione.

Possono presentare proposte progettuali Comuni, Province, Città metropolitane e Unioni di Comuni. Le proposte devono riguardare esclusivamente edifici di proprietà pubblica adibiti ad istruzione scolastica statale compresi i CPIA (Centri Permanenti Istruzione Adulti);

costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici;

edifici esistenti destinati o da destinare a poli di infanzia (0-6) solo se muniti di codice edificio dell’Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica (ARES).

“Nella attribuzione dei punteggi – evidenzia la vicepresidente Anna Casini – è stata rivolta attenzione particolare alla sostenibilità ambientale, al raggiungimento di classi energetiche qualificanti l’edificio, al ricorso a fonti di finanziamento integrative quali il Conto termico. Ulteriore impegno è stato posta verso i Comuni che si trovano in aree interne svantaggiate”.

A seguito della valutazione da parte della commissione preposta i progetti valutati ammissibili e dei punteggi attribuiti entreranno nella programmazione 2018-2020 secondo una graduatoria. Il finanziamento verrà concesso ad interventi di livello definitivo o esecutivo relativamente ad un progetto per ente locale per annualità. Per quanto riguarda la disponibilità finanziaria, il Miur non ha ancora proceduto alla ripartizione delle somme a disposizione per le singole Regioni. Sulla base delle risorse disponibili si procederà ad una riserva del 30% per le Amministrazioni provinciali.


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