ANCONA – La Regione Marche sta ultimando il percorso tecnico-amministrativo, previsto dalle norme vigenti, per potersi dotare del Piano quinquennale di Controllo numerico del cinghiale. Uno strumento indispensabile di programmazione per far fronte ai danni che la specie causa alle produzioni agricole e che contiene significative novità rispetto al passato . Infatti, dopo la redazione di un primo documento, si è proceduto a raccogliere le osservazioni di tutte le categorie interessate, utili contributi per la stesura definitiva del Piano che ora verrà trasmesso all’ISPRA prima dell’approvazione definitiva.

Nell’ambito delle azioni che la Regione sta adottando per fronteggiare il problema dei danni alle colture, va evidenziato innanzitutto che per il primo anno in tutto il territorio marchigiano è stato dato avvio al prelievo del cinghiale in forma selettiva a partire dal 22 aprile scorso sino al 16 marzo 2019.

Negli anni passati la caccia di selezione prendeva avvio circa all’inizio del mese di giugno sino al 31 gennaio successivo. L’abbattimento dei cinghiali sin dal periodo primaverile consente di contenere i danni su molte produzioni agricole che in questo periodo sono in fase di sviluppo e pertanto particolarmente appetite dal cinghiale. Inoltre, l’attività di prelievo viene consentita per 11 mesi all’anno, rispetto agli 8 mesi autorizzati in passato. Con l’adozione del Piano di Controllo del cinghiale e soprattutto con la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti a renderlo operativo, si ritiene che potrà essere data una risposta significativa ad un problema diffuso in tutte le regioni appenniniche. In contemporanea sarà adottato anche il Piano Regionale di Controllo del Piccione.


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