È stato pubblicato in data 5 aprile 2018 un nuovo bando nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale della regione Marche, ossia quello strumento di programmazione comunitaria basato su fondi di investimento di cui vi avevamo già parlato in un precedente articolo; l’obiettivo generale del Progetto è, infatti, quello di finanziare interventi in aree rurali e agricolo-forestali, con il fine di promuovere il settore agricolo delle varie zone dei paesi facenti parte della Comunità Europea.

Nello specifico questa sottomisura mette a disposizione 8 milioni di Euro, di cui il 10% viene preventivamente conservato in un fondo atto a garantire la liquidazione di eventuali domande che dovessero essere riconosciute  finanziabili dopo ricorsi amministrativi, per le imprese che operano nel settore del primario e sono ubicate nei comuni del cratere delle Marche, tra i quali c’è anche Ascoli Piceno, o hanno subito almeno un fabbricato, situato anche al di fuori dell’area del cratere, dichiarato inagibile in seguito al sisma.

Gli interventi finanziabili sono quelli mirati all’introduzione di nuove tecnologie e, più in generale, quelli che possono portare innovazione all’interno del processo produttivo, anche sotto il profilo della sostenibilità ambientale; vengono finanziati, altresì, i progetti che hanno l’obiettivo di migliorare il benessere degli animali e le condizioni di sicurezza sul lavoro, così come quelli che vogliono promuovere nuovi sistemi volontari di certificazione di qualità o il miglioramento delle varie fasi di produzione e commercializzazione dei prodotti. Praticamente è possibile chiedere il finanziamento della quasi totalità degli interventi che servono per rimettere in piedi l’impresa per la quale si chiede il sostegno e farla ripartire, opportunità che merita di essere segnalata perché sono numerose le aziende marchigiane che devono ricorrere a finanziamenti personali o a mutui ipotecari, tra cui il mutuo INPS è quello che viene concesso con maggior facilità, per riparare i danni causati dal sisma.

I soggetti che possono fare richiesta sono gli imprenditori agricoli, singoli o associati, e le aziende agricole che non siano, però, incluse tra le imprese in difficoltà, ovvero che abbiano in qualche modo dimostrato di essere insolventi nei confronti di debiti pregressi, e che possano garantire l’occupazione di almeno 1 Unità di Lavoro Aziendale per 1800 ore all’anno, limite che scende a 0,5 ULA e 900 ore all’anno nel caso in cui l’impresa agricola sia ubicata in zone montane. Le imprese devono, inoltre, poter garantire il diritto di utilizzo dei terreni oggetto di finanziamento per almeno 9 anni e non possono richiedere una cifra inferiore ai 15.000 Euro.

Se siete interessati a sfruttare questa opportunità state tranquilli perché c’è ancora tempo per preparare tutta la documentazione; la domanda deve, infatti, essere presentata entro le 13 del 2 ottobre, seguendo la procedura indicata sul sito del SIAR, il Sistema Informativo Agricoltura Regionale.

 


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