ASCOLI PICENO – L’azienda Olive Ascolane Migliori, ha presentato nel pomeriggio del 19 maggio un anteprima della nuova nuova Oliva Ascolana del Piceno DOP fatta a mano e i Vini D’Altura di Bruno e Lorena. Una degustazione all’interno del punto vendita in Piazza Arringo con olive Ascolane del Piceno DOP, le olive ascolane classiche e anche un’oliva molto particolare con tutti prodotti di filiera ascolana.

Un progetto nato circa un’anno fa,  volto per far crescere la produzione dell’oliva Ascolana del Piceno DOP con l’obiettivo di far crescere l’economia di tutto il territorio al fine di avviare un circolo virtuoso, grazie al quale producendo e vendendo qualità si accresce il business di tutti i produttori e terzisti. (Leggi articolo con intervista video)

Augusto Migliori: “Abbiamo creato un laboratorio interno nel nostro punto vendita in Piazza Arringo. Per queste olive abbiamo voluto spingerci oltre il disciplinare di produzione inserendo plus facoltativi come una sola panatura a base di farina di grani antichi locali, uova dell’azienda Agricola Bio Pio e il pangrattato del Forno “Grano, dalla terra al pane”, tutti prodotti di filiera ascolana.”

Il riconoscimento del Consorzio tutela e valorizzazione Oliva Ascolana del Piceno DOP e attribuzione dell’incarico di svolgere le funzioni per l’Oliva Ascolana del Piceno DOP ha avuto il riconoscimento dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari  e forestali con l’incarico di tutelare e soprattutto di valorizzare la denominazione Oliva Ascolana del Piceno DOP che comprende l’oliva in salamoia e la famosa oliva ripiena.

Il Consorzio ha nel proprio Consiglio di amministrazione Ugo Marcelli, Isabella Mandozzi, Giovanni ClericiLuigi Tempera, Augusto Migliori e Primo Valenti. In seno al CdA è stato eletto presidente Primo Valenti e vicepresidente Isabella Mandozzi. Nel 2005 grazie ad un intenso lavoro interdisciplinare delle più qualificate e generose professionalità locali, durato circa un decennio, venne assegnato dall’Unione Europea il più alto marchio di tutela giuridica della qualità alimentare – la DOP – in ragione del nesso indissolubile tra l’eccellenza del prodotto gastronomico e la coltivazione olivicola della varietà “ascolana tenera” nell’ampia area del disciplinare, che da Ascoli Piceno si estende fino a Fermo e Teramo.

I Vini D’Altura nascono invece dal genio di Bruno e Lorena, a cui è venuto in mente di affinare vini locali biologici a 2300 metri di altitudine sulle pendici del Gran Sasso, custoditi e protetti dalla neve per oltre 6 mesi. “I processi chimico fisici che si innescano per le particolari condizioni climatiche, non da ultima la bassa pressione presente a quelle quote, trasforma il vino al punto che perfino i produttori restano stupiti. Presenti all’assaggio anche le cantine produttrici e un sommelier professionista. Per l’edizione 2018, circa 800 bottiglie sono state trasportate e posizionate tra le vette del Gran Sasso e poi regolarmente monitorate.”

Presente anche Leonardo Seghetti, docente di chimica agraria e trasformazione dei prodotti agroalimentari presso l’Istituto Tecnico Agrario Statale Ulpiani di Ascoli. Il professor Seghetti è accademico nazionale dell’olivo e dell’olio,  nonché autore di oltre 100 pubblicazioni divulgative e scientifiche, amante e studioso dell’oliva tenera ascolana, ed ex presidente del Consorzio di tutela dell’Oliva ascolana del Piceno DOP.


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