Le ‘scommesse’ Fiorin-Maresca, l’arrivo di Cosmi, Bellini e i tifosi: il riassunto della stagione del Picchio

Eccoci qui a raccontare un’altra grande impresa ma riviviamo la stagione tappa per tappa. Ecco le quattro fasi del campionato del Picchio


Curva Sud in festa e invasione. Il Picchio resta in B

 

LE SCOMMESSE  La prima fase avviene ad agosto. La società sceglie di affidare, e di scommettere, la squadra all’esordiente Maresca, affiancato da Fiorin.

Si dichiarano propositori del bel gioco, del possesso palla estremo e delle ripartenze. I due hanno subito dei grattacapi con quattro giocatori pilastri, in campo e fuori: il caso Cacia è emblematico, Giorgi, Perez e Bianchi (quest’ultimo reinserito in rosa e diventato indispensabile a centrocampo poi durante la stagione) con Mengoni  relegato ad un ruolo di gregario. Il mercato viene impostato sulla punta di diamante Favilli,  emergente e nel mirino della Juventus che però ha ancora tutto da dimostrare, condite da altre scommesse di mercato rivelatosi però non all’altezza della Serie B. Si è costruita una squadra intorno a Favilli che poi, sfortunatamente, si è infortunato al crociato. Si è scommesso su alcuni calciatori provenienti dalla C (come Santini, e De Feo) e su alcuni altri oggetti misteriosi mai scesi in campo o solo in rare occasioni (Castellano o Florio) e su alcuni giovani provenienti dalle Primavere di club di serie A. Le cose non vanno ed è rottura completa tra squadra e staff: Maresca e Peres vengono alle mani, il tecnico si dimette la squadra naviga sempre e solo nei bassi fondi.  Fiorin rimane alla guida per due partite da solo e poi arriva Cosmi. Va dato merito comunque a Fiorin: ha cercato di portare in campo i suoi valori umani e i suoi principi calcistici e il gioco prima di tutto. Ha sempre lavorato con i giovani ma in queste condizioni non può rimanere e viene mandato a casa.

LA RIPARAZIONE MA… Con l’avvento di Cosmi, nella seconda parte, arrivano gli acquisti sul mercato di Monachello, Martinho, Kanoute, Agazzi e Ganz e il cambio di modulo. Mister Cosmi  dà una scossa: è esperto e ha carattere, chiede garanzie sul mercato. Sembra però non riuscire a trasmettere il suo carattere ai giocatori.

Nonostante tutto riesce a conquistare punti fondamentali. La squadra però sembra non avere le motivazioni giuste: quello che a volte appare è una “leggerezza” nell’analizzare le partite e le situazioni. Lui cerca di esortare i ragazzi e incitarli (a volte è anche burbero) ma sembra quasi che ci sia arrendevolezza. La classifica comincia a piangere e a farsi pericolosa con lo spettro della Lega Pro.

POLEMICHE BELLINI-TIFOSI E IL CAMBIO DI ROTTA DECISIVO Prima dell’arrivo di Cosmi ad Ascoli succede di tutto. I tifosi incitano sempre e comunque ma contestano certe decisioni societarie (e dirigenti come Giaretta e Cardinaletti) e polemizzano con Patron Bellini che ad un certo punto tuona: ‘Lascio l’Ascoli’. Sembra l’inizio della fine, i tifosi si radunano sotto la sede per protestare, in maniera pacifica ma decisa.

Per fortuna il caso rientra dopo grazie alcuni incontri fra supporter e il numero 1. Il bene del Picchio viene prima di ogni cosa e c’è una salvezza da conquistare. Uniti per sostenere Cosmi e la squadra. La squadra reagisce e ottiene risultati che fanno sperare fino ad arrivare al blitz di Pescara. Tutti si aspettano la salvezza diretta nella sfida in casa contro il Brescia all’ultima giornata ma il pareggio non basta e tutto si deciderà ai Play Out controla Virtus Entella che a sorpresa fa naufragare il Novara che scende in Lega Pro insieme a Ternana e Pro Vercelli.

LA SALVEZZA La gara di andata, in Liguria, termina 0 a 0. Basta un altro pareggio per salvarsi. Il resto lo fanno il cuore, la determinazione e anche gli 11 mila sugli spalti grazie alla decisione di aprire la Nord ai supporter ascolani. Gli Ultras in corteo raggiungono lo stadio e lo colorano di bianconero. Dopo 95 minuti di sofferenza, la salvezza è conquistata. Esplode la festa in campo con un’invasione dei tifosi che abbracciano i calciatori.

Cosmi e il vice Bazzani si abbracciano e spuntano anche delle lacrime. La festa si trasferisce negli spogliatoi e in sala stampa per quello che sembra un vero e proprio miracolo sportivo.

Ora tutti sperano che sia la svolta per un futuro roseo e meno complicato.


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