CASTEL DI LAMA – Prosegue a suon di botta e risposta la campagna elettorale che porterà Castel di Lama alle urne, il prossimo 10 giugno. Di seguito la nota del candidato sindaco, del MoVimento Cinque Stelle di Castel di Lama, Mauro Bochicchio sulla notizia dell’avvio delle pratiche di recupero da parte del Commissario prefettizio Giuseppe Dinardo del buco provocato in merito alla vicenda Atletico Piceno.

“Quello che non ha mai voluto fare il Partito Democratico di Vincenzo Camela prima e Francesco Ruggieri poi lo sta facendo il Commissario. È notizia di questi giorni infatti che il commissario ha avviato le pratiche per vedere di recuperare il buco di 193.000 euro (100.000 euro di mancati pagamenti delle utenze e 93.000 euro circa di mancati pagamenti di mutui) che Atletico Piceno ha lasciato nelle casse comunali.

Questa vicenda, meglio di qualsiasi altra, descrive con quanta sciatteria è stata amministrata Castel di Lama negli ultimi anni. Atletico Piceno dal 2011 non pagava le utenze nonostante ci fosse una convenzione che li obbligasse ad intestarsele entro 30 giorni dalla firma della convenzione con il Comune avvenuta il 23 luglio del 2008. A garanzia degli obblighi di Atletico Piceno c’era un polizza fideiussoria del valore di 50.000 euro che, una volta scaduta, nessuno si ricordò di far rinnovare lasciando così la comunità senza le dovute garanzie.

Quando nel 2011 Atletico Piceno iniziò a non onorare più i suoi obblighi nè Patrizia Rossini nè i suoi assessori Camela e Ruggieri si attivarono per rescindere il rapporto con la società il cui presidente era il cugino di Camela.

Dal 2011 al 5 giugno 2015 il comune pagò per Atletico Piceno bollette del valore complessivo di circa 61.000 euro senza mai reclamare formalmente il pagamento delle stesse. Questo andazzo si sarebbe protratto per chissà quanto tempo se non fosse intervenuto il M5S che, venuto a conoscenza del problema, il 25 maggio 2015 pose una semplice domanda: ci fate vedere le lettere di sollecito nelle quali chiedete ad Atletico Piceno di pagare le utenze? La risposta fu da mettersi le mani nei capelli: la prima raccomandata fu spedita 10 giorni dopo la nostra richiesta. In pratica nessuno per 4 anni ebbe il coraggio di richiedere indietro quelle somme o almeno di interrompere la convenzione lasciando crescere a dismisura il buco di bilancio.

Nello stesso periodo Atletico Piceno non onorava neanche i suoi impegni con le banche saltando il pagamento di alcune rate del mutuo il tutto mentre il Comune versava regolarmente alla società il contributo annuo di 35.000 euro.

Questa triste vicenda ebbe il suo epilogo un anno e due mesi dopo la nostra prima domanda quando il consiglio comunale deliberò per la rescissione della convezione con la società. Si opposero alla rescissione della convenzione che aveva portato il buco di bilancio a 193.000 euro Domenico Re, Alessandro Corradetti e Pio Silvestri mentre Sandra Sprecacè inspiegabilmente si astenne.

Ma quello che forse è ancora più clamoroso è che Francesco Ruggieri, assieme alla sua maggioranza, bocciò la proposta del M5S di segnalare la questione alla Corte dei Conti al fine di evitare che questa sciatteria amministrativa fosse pagata dai cittadini. Nel delibera Ruggieri invece si riservava “di procedere legalmente nei confronti del concessionario decaduto per il risarcimento dei danni subiti, valutando a tal fine anche il comportamento che lo stesso terrà in questa delicata fase”. Il risultato è il seguente: Ruggieri non fece nulla rassegnandosi a far pagare ai cittadini la sua ignavia da assessore della Rossini.

Il Commissario, che è un tecnico, si è invece rimboccato le maniche ed ha deciso di provare a recuperare quelle somme che di certo i cittadini non meritano di pagare. Come potrebbero Camela o Ruggieri tutelare la finanze pubbliche dopo anni di colpevoli amnesie e/o conflitti d’interessi.

In questa vicenda l’unica forza politica in grado di garantire il massimo impegno nel recupero della somme è il M5S che dal 2015 combatte coerentemente in difesa degli interessi pubblici. Gli altri invece hanno solo difeso gli interessi dei privati”.

 


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