ASCOLI PICENO – Imprese tecnologiche e ad alto valore di innovazione, informatica, ristorazione, accoglienza e svago. In questi settori, nel primo semestre del 2018,  il Piceno “corre” più del resto delle Marche. Dall’analisi che la Cna di Ascoli ha commissionato al Centro studi regionale dell’Associazione, emerge dunque una provincia ancora a due velocità ma con significative direttrici di sviluppo chiaramente indicate dai dati elaborati.

Le imprese che operano nel settore dei servizi di informazione e comunicazioni sono infatti cresciute nel Piceno (il dato è di aprile 2018 raffrontato ad aprile 2017) del 2,1 per cento. A livello regionale, invece, la crescita si è fermata allo 0,7 per cento. Stesso trend per le attività scientifiche e tecnologiche: più 1,7 per cento nel Piceno, più 0,9 nelle Marche. Ancora più significativa la differenza per le aziende che operano nel settore della ristorazione e degli alloggi: nel Piceno in un anno sono cresciute dello 0,8 per cento mentre a livello regionale c’è stata una flessione dello 0,2 per cento.

“Innovazione e servizi di alto livello per cittadini e turisti – è il commento di Francesco Balloni, direttore generale della Cna di Ascoli – che noi da tempo indichiamo come fra i volani più importanti per il territorio. Per questo le imprese devono innovarsi in questa direzione e i giovani formarsi in quei campi che offrono maggiori possibilità sia dal punto di vista dell’occupazione che del fatturato d’impresa”.

Ma non solo turismo e innovazione, come rileva il presidente territoriale della Cna Picena, Luigi Passaretti: “Dopo anni di dati davvero critici e sconfortanti anche le imprese che operano nel settore manifatturiero e delle costruzioni mostrano segnali di ripresa. E questo è fondamentale per la tenuta complessiva dell’economia e dell’occupazione del Piceno”. Costruzioni e manifatturiero, che dopo anni di buio, vedono nel Piceno uno spiraglio di luce. Più 0,2 per cento il saldo delle imprese in entrambi i comparti da aprile 2017 ad aprile 2018. Segno positivo che è in provincia di Ascoli ma non ancora a livello regionale dove le imprese del manifatturiero perdono ancora lo 0,6 per cento di consistenza e quelle dell’edilizia lo 0,8 per cento.

“Questi dati – concludono Passaretti e Balloni – sono molto importanti ma dovranno essere accompagnati da una ristrutturazione e da un rafforzamento a tutto campo delle piccole e medie imprese artigiane e commerciali del Piceno. E su questo fronte una reale e forte stabilizzazione sia dell’economia che dell’occupazione sarà inevitabilmente determinata dalle azioni relative alla ricostruzione post sisma. Opportunità, sostegno e finanziamenti che nessuna delle imprese del Piceno può farsi sfuggire. Imprese che noi come Cna, insieme a Fidimpresa Marche, stiamo cercando di indirizzare verso la strada migliore, a cominciare da bandi attivi e fondi perduti a disposizione, anche con una serie di incontri informativi in tutta la provincia. Cominciamo il nostro tour con gli imprenditori di Acquasanta, proseguiremo la prossima settimana a Comunanza. E, a seguire, in numerosi altri comuni del territorio”.


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