CASTEL DI LAMA – Il candidato sindaco della lista Uniti per Castel di Lama, Vincenzo Camela, si è esposto così contro la riapertura della discarica:
“Sarebbe una nuova ferita per il territorio che ha già pagato un prezzo altissimo. Apprendiamo che il sindaco Castelli intende fare ricorso contro il no della Provincia alla “vaschetta” di Relluce. Per il primo cittadino di Ascoli l’utilizzo del sito permetterebbe di superare la “fase emergenziale” del conferimento dei rifiuti, soprassedendo però sui nuovi ed intollerabili disagi a cui sarebbe sottoposto il territorio piceno, tra cui quello lamense.
Gestire il conferimento dei rifiuti perennemente in emergenza è la soluzione più semplice per certi politici locali, privi di una visione di ampio respiro che guardi oltre i propri confini amministrativi, incapaci di programmare sistemi alternativi in grado di tutelare l’ambiente e gli interessi dei cittadini. “Emergenza” è la parola d’ordine per gli amministratori di Ascoli Piceno. Ricordiamo che già nel 2008 l’allora sindaco Piero Celani, attualmente consigliere regionale, con la realizzazione della quinta vasca annunciava che si sarebbero risolti i problemi legati al conferimento dei rifiuti e si sarebbe usciti dall’emergenza. A distanza di dieci anni Castelli abusa ancora della stessa parola, intesa come alibi alla propria incapacità politica di programmare una gestione alternativa per lo smaltimento dei rifiuti.
E’ ora di guardare ad un futuro in cui la salvaguardia del territorio e le politiche ecosostenibili siano principi irrinunciabili e prioritari rispetto a qualsiasi tipo di interesse, soprattutto economico. Noi della lista Uniti per Castel di Lama ci opponiamo in maniera ferma e assoluta all’attivazione della vaschetta e alla riapertura di Relluce. Il futuro non è il conferimento in discarica ma il riciclo dei rifiuti e il riuso dei materiali. Per questo è necessario incentivare la raccolta porta a porta spinta per aumentare la raccolta differenziata e diminuire il conferimento in discarica, con un abbattimento dei costi a carico dei cittadini.
Per quanto il sindaco Castelli si affanni a chiedere e sostenere l’attivazione della vaschetta come soluzione ai problemi dei rifiuti, noi ribadiamo che la riapertura di Relluce costituirebbe una nuova ed ulteriore ferita per un territorio già duramente provato. Noi vogliamo percorrere una strada diversa, moderna ed ecosostenibile, che prevede l’incentivazione della raccolta differenziata, del risparmio energetico, dell’uso delle energie alternative. Relluce appartiene al passato. Chiederemo il risanamento e la messa in sicurezza delle vasche esistenti e il relativo controllo del post mortem. E’ un capitolo chiuso che non può, e non deve, essere riaperto”.
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