ARQUATA DEL TRONTO – “Ormai è una sorta di tappa d’obbligo, e non vorrei che in futuro diventasse una sorta di pellegrinaggio. E così, dopo Renzi e Gentiloni è la volta del professor Conte, neo Presidente del Consiglio giallo verde, recarsi nei luoghi del cratere”.

Si apre in questo modo la nota (polemica) del Vice Presidente del Consiglio regionale delle Marche, Piero Celani (Forza Italia):L’avvocato degli italiani, come si è definito, verrà sicuramente per portare la solidarietà del Paese. Terzo primo ministro in due anni a testimoniare la vicinanza del Paese a quelle popolazioni che due anni fa videro crollare, con le loro case, tutti i loro sogni in un futuro sereno. Ma dovrà anche spiegare il perché, nel contratto per il Governo del cambiamento, il problema terremoto è stato liquidato, in appena dieci righe generiche”.

“Ad accogliere il professor Conte, come negli anni scorsi, un cumulo di macerie. Sì, quelle macerie che ancora stanno lì a ricordarci gli effetti drammatici del sisma di agosto prima e di ottobre poi – aggiunge il politico – Ma anche a testimoniare quanto sia risultata non veritiera quell’affermazione ‘Non vi lasceremo soli’. Le case crollate, le strade, i ponti, le gallerie sono ancora lì a testimoniare il nulla, o quasi, che si è fatto. Tutto è ancora avvolto da una opprimente cappa di silenzio. Tutto tace. A distanza di tanto tempo, ancora deve essere perfino completata la consegna delle casette  e quelle che sono state consegnate hanno evidenziato importanti problemi”.

Celani prosegue: “Quell’impegno solenne ‘non vi lasceremo soli’ è rimasto solo una dichiarazione. Così come le parole solenni pronunciate da alti rappresentanti dello Stato e del Governo e delle forze politiche, tutti col caschetto in testa e a favore di telecamere Poi, a  riflettori spenti, riposti i caschetti nell’armadio, nel cratere devastato è tornato il silenzio. Intanto alle macerie si sono aggiunti quintali, tonnellate di burocrazia soffocante – aggiunge –  Le popolazioni interessate dal sisma hanno dovuto imparare a fare i conti con le schede Aedes, schede Fast, ricostruzione pesante e ricostruzione leggera e poi ancora con i decreti dei commissari per la ricostruzione, e con scadenze a dir poco ridicole, per la presentazione dei progetti. Eppure ci saremmo aspettati il rumore della ricostruzione e specie di quella delle attività produttive. Senza la ripresa del lavoro, della produzione, dell’economia di questi territori è inutile costruire le casette”.

“Ad attendere il professor Conte ci sarà lo stesso assordante silenzio del post sisma e i tanti, vuoti, discorsi di quanti parlarono di ripresa delle attività produttive per evitare lo spopolamento dell’entroterra. Il nuovo governo gialloverde vuole scrivere una pagina di storia – conclude Celani –  La verità è che i Comuni del cratere si accontenterebbero anche di una pagina di cronaca. Una cronaca positiva che introduca fatti al posto delle chiacchiere e alle passerelle azioni concrete per restituire fiducia nel domani a decine e decine di migliaia di persone che ancora vivono nella precarietà”.


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