ARQUATA DEL TRONTO – In questi giorni è arrivato nelle zone terremotate il Premier Giuseppe Conte per dimostrare vicinanza ai terremotati. Molti hanno apprezzato questo gesto, la prima uscita del neo presidente del Consiglio, ma in molti invitano a tenere i riflettori accesi in maniera costante per risolvere i problemi ancora presenti nelle aree colpite dal sisma 2016.

Tra queste persone c’è Maria Luisa Fiori: vive in una Soluzione Abitativa d’Emergenza nell’area di Borgo 2 ad Arquata. Questa mattina, 15 giugno, ha pubblicato sul suo profilo social un appello al nuovo esecutivo, richiamando l’attenzione sulla situazione in cui versa il territorio arquatano.

Conosce in prima persona le difficoltà di chi ogni giorno combatte contro un territorio martoriato dal sisma, che non lascia ancora intravedere nessun segnale di ricostruzione.

Riportiamo il testo integrale.

“Al governo M5S-Lega – esordisce Maria Luisa Fiori – Molti mi conoscono, molti sanno chi sono, Sì, sono una terremotata, una terremotata di un Borgo, di un Borgo del centro Italia che ha perso tutto. Il mio paese non ha più una fisionomia, è ricco di pietre e polvere, e io, come tutti i terremotati, da due anni, cerco al risveglio, di ritrovare una dimensione, un posto, una storia. Non lo sa nessuno, chi è davvero un terremotato – si legge nella nota – Purtroppo occorre esserlo e di questa capacità ne avremmo fatto tutti a meno. Un terremotato è discreto, vive le assenze con dignità, sopporta la povertà e l’elemosina che, spesso, mascherata da amore a volte arriva alla sua tavola. È gente strana quella terremotata. Si fida di tutti all’inizio, tutti i terremotati, vogliono coccole e carezze, pacche sulle spalle e non vogliono sentirsi soli. Si fidano di tutti. Poi, giorno dopo giorno i terremotati sono traditi, sono traditi da chi avrebbe dovuto aiutarli”.

“Calpestati negli affetti, capiscono che il loro dolore serve a tutti coloro che terremotati non sono – prosegue Maria Luisa Fiori – E li conoscono tutti i falchi vestiti da babbo Natale che svolazzano sui resti delle comunità. Sotto terremoto gli altri fanno i soldi, gli altri consolidano i loro interessi speculando, si utilizzano le macerie fisiche e del cuore per arrivare ovunque si voglia. Quante volte siamo stati trucidati in questi mesi? Troppe – si legge nella lunga nota –  Ora, sento, dentro il mio cuore di terremotata di non poter più sopportare altre angherie e soprusi. Nessuno di noi perdenti del terremoto è disposto a sopportare ancora”:

Maria Luisa Fiori aggiunge: “La mia richiesta a nome di tutti i terremotati è che se deve esserci un nuovo commissario straordinario per la ricostruzione e ci sarà, per favore, non fate salire tra le nostre casette personaggi ambiziosi e cinici. Non siamo più disposti ad ospitarli. Vogliamo vedere qualcuno che ci guardi negli occhi, che ci ascolti e che capisca davvero il nostro dolore, lo metta sopra ogni cosa – dichiara – Vogliamo un commissario che sia nostro e di nessun altro. Che a noi ascolti e che con noi decida. Basta con le strumentalizzazioni. A noi sono morti davvero figli e cari, a noi sono cadute davvero macerie in testa e dentro l’anima. Non è stato strumentale. È stato per davvero. Ps: non mandateci uccelli rapaci. Siamo terremotati, non fessi“.


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