ANCONA – “Invitiamo il governo appena insediato a tener alta l’attenzione su questo territorio cosi duramente colpito. Il governo su scala locale è frutto delle scelte regionali ma le risorse e le regole sono in gran parte nazionali. Chi assume il ruolo di governo assume la responsabilità di queste scelte: oneri e onori”.

Così il Governatore delle Marche, Luca Ceriscioli: “La Regione Marche ha potuto contare su trasferimenti statali che hanno consentito non solo la gestione del sisma, sia nella fase emergenza che nella ricostruzione, ma hanno generato investimenti e sviluppo per il rilancio economico e sociale. Al 14 giugno 2018 sono stati trasferiti 116 milioni alla Regione Marche, mancano 75 milioni per raggiungere il valore medio del triennio 2015-2017 che è stimato in 192 milioni. Parliamo di temi di fondamentale importanza come il sociale: ad oggi nessun finanziamento è arrivato per il fondo unico per le politiche sociali, per gli alunni disabili, per il contrasto delle dipendenze da gioco d’azzardo, per il programma Dopo di Noi”.

“Le Marche possono contare per ora su 13 milioni a fronte dei 22, stimati come valore medio. Se guardiamo ai trasporti mancano 19 milioni sul fondo trasporti, ancora niente è stato conferito per il programma di sicurezza stradale o rinnovo degli autobus. Molto indietro è l’edilizia che ha ricevuto a giugno solo 3 milioni delle risorse, -88% sul valore medio di 26 milioni – si legge nella nota del presidente della Regione – Tradotto significa che non ci sono fondi, ad esempio, per le attività di microzonazione sismica ed il miglioramento sismico di immobili privati, operazioni che hanno potuto contare su 8 milioni ogni anno. Zero risorse anche per piano nazionale dell’edilizia abitativa, per il programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile ed edilizia sovvenzionata. Per le attività produttive nessuno stanziamento per commercio, industria e turismo”.

Ceriscioli aggiunge: “Anche per il lavoro è stato conferito solo il 12% del valore medio annuale: 3 milioni su 28. Si attendono le assegnazioni per garantire i servizi per l’impiego che hanno potuto contare su 10 milioni di soldi pubblici ogni anno. Zero conferimenti per il fondo delle politiche attive del lavoro, la sicurezza, le attività formative e le borse di studio. Nessuno stanziamento è ancora arrivato per i danni dell’alluvione del 2011 e altre calamità. Molti di questi fondi sono destinati a famiglie, ambiti sociali, comuni, disabili, disoccupati non possiamo permetterci che vengano erosi. Alla luce di questi dati l’amministrazione regionale terrà alta l’attenzione richiamando anche le forze sociali e le categorie economiche con l’obiettivo di veder restituite queste risorse”.


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