ARQUATA DEL TRONTO – Come una scia che conduce allo spettacolo della Leggenda delle Fate, a Pretare, si è concluso il Festival Aspettando le fate, due giorni immersi nella musica, nella danza e nella poesia ovvero il 7 e l’8 luglio.

Le Fate stanno tornando, dalle stesse macerie che hanno dato vita a Pretare, il paese rinasce e riparte dalle proprie radici e dalla forza della sua storia.

La direzione artistica del Festival Aspettando le Fate, Fabio Speranza e Alessandra Colombini, ha saputo creare un connubio perfetto di contributi artistici, al fine di raccontare la storia delle Fate, da ogni prospettiva culturale e musicale.

La mostra dell’artista Diego Pierpaoli, pittore immanentista, ha dato il via al Festival. Tra le opere esposte al Centro Polivalente “Don Francesco Armandi”, si possono ammirare i paesaggi del territorio.

A seguire, la video – conferenza dello studioso Cesare Catà, che ha tenuto un brillante excursus sul valore storico e letterario della leggenda, evidenziando le testimonianze orali che hanno permesso che fosse tramandata fino ad oggi.

Numerosi i gruppi musicali, che si sono alternati nelle serate di sabato 7 e domenica 8 luglio. La musica celtica del Trio Binario, con i balli coinvolgenti delle danzatrici del Rome Irish and Scottish Dance, l’incantevole passo a due di danza contemporanea, la prima nazionale di Chambacù, e infine il reggae travolgente dei Natural Mystic.

Marco, del Trio Binario, racconta di” una bellissima esperienza, anche se l’invito era insolito dal punto di vista artistico, noi amiamo moltissimo suonare, siamo partiti carichi ed entusiasti. Quando abbiamo cominciato la salita per Pretare, tra le rovine, ci siamo rabbuiati e la sensazione e’ stata che c’era qualcosa di diverso dai nostro soliti concerti. Da Roma avevamo attraversato paesi su paesi, bellissimi come sono i paesi italiani, e quindi l’emozione di vederlo cosi’ straziato e’ stata forte. Quando abbiamo raggiunto Pretare,  siamo tornati al vecchio mood: andiamo a suonare, accoglienza ottima, posto bellissimo, gente allegra per la festa. Ci siamo esibiti in una bella sala comune con un grande palco, piena di opere d’arte, bellissimo e impressionante il disegno sulla vetrata entrando a sinistra.”

Lo spettacolo – continua Marco – e’ stato organizzato meravigliosamente dal punto di vista della regia, con gli interventi musicali e grafici a fare da unione tra i vari set. Suonare e’ stato facile e bello, il pubblico molto caldo,  anche la nostra chitarrista, che era alla sua prima esperienza con noi, l’ho vista subito sorridere.”

“Siamo contenti di essere andati ad aspettare queste fate a Pretare – fa eco un altro componente della band, Fabio – Bella avventura così come tutte le trasferte estive, organizzazione della scaletta direi impeccabile, pubblico parecchio preso, suonare con le ballerine è sempre una gioia. Il posto, di per sé molto bello, effettivamente ispira pensieri cupi, ma durante la serata l’atmosfera era quanto di più lontano.

“Il viaggio è stato divertente anche se non sapevo bene che aspettarmi – racconta Arianna –  il paesaggio bellissimo ed è incredibile come delle persone possano essere così attaccate alla loro terra da continuare a viverci anche dopo una disgrazia del genere. Mi piace l’idea di aver partecipato a un qualcosa di importante per l’animo dei paesani, che vogliono rialzarsi e continuare con le loro feste tradizionali.”

Non sono mancate le attività dedicate ai bambini, condotte sapientemente da Sara Speranza e Andrea Panico, tra letture e manualità. I più piccoli si sono dilettati a giocare con la creta, modellando la loro idea della nuova Pretare. Nella serata di domenica 8 luglio, sono stati premiati i vincitori del concorso di poesia, condotto da Fabrizio Bellanca, che ha letto i testi e Sara Speranza che ha donato medaglie e targhe ai ragazzi che hanno raggiunto le prime posizioni. L’autore Fabrizio Bellanca si è meravigliato di quanto i bambini, “seppure ancora così piccoli, possano aver espresso i loro sentimenti con tanta maturità e ironia”.

Grazie allo sponsor Andrea D’Amico Servizi e a tutti gli artisti che hanno partecipato in maniera del tutto gratuita, il Festival ha riscosso successo e assicurato un altissimo livello culturale e artistico.

Stefano Maria Tulli, che ha seguito il Festival come pubblico, ha dichiarato che “è stato un festival ben articolato. Sono state inserite molteplici forme d’arte, dal disegno con le opere delle ragazze e dei bambini che hanno realizzato le magliette serigrafate e i plastici della “nuova” Pretare fino alla bravura dei musicisti e dei ballerini. Decisamente interessanti gli interventi del filosofo Catà intervistato da Gisella Speranza, le “fate nel cinema” di Daniele Dottorini, ma anche gli interventi istituzionali. Ultime, solo in ordine cronologico, le bellissime poesie dei ragazzi delle scuole primarie e secondarie. Anche il pubblico ha partecipato con entusiasmo. Importante anche l’idea di ristrutturare, trovando l’opportunità degli investimenti, la Fornace e magari farne un osservatorio astronomico e la cavea per renderne un luogo dove fare spettacoli come la Discesa delle fate, festival o conferenze. Del resto, lo scopo di queste manifestazioni è aiutare la rinascita e ricostruzione dei nostri territori. Mi auguro che non solo per Pretare, ma anche per i paesi vicini, nascano iniziative simili.”

Fabio Speranza, direttore artistico del Festival Aspettando le fate, ha curato ogni dettaglio e scelto artisti molto competenti, che si sono resi da subito partecipi di questo bellissimo progetto. “L’obiettivo fondamentale – spiega Fabio Speranza – era dimostrare che, anche in una situazione problematica come quella attuale del territorio e con i ridotti mezzi economici a nostra disposizione, era possibile realizzare un evento di grande spessore culturale, grazie all’opera volontaria di tanti artisti sensibili ai temi proposti. Il numero delle presenze non era altissimo, soprattutto per i tanti problemi logistici attuali del territorio, ma di certo entusiasta, come dimostrano i tantissimi complimenti, ringraziamenti e attestati di stima che ci sono stati rivolti dopo gli spettacoli e che ci continuano ad arrivare spontaneamente attraverso i social. I laboratori per bambini, come pure il concorso di poesia per le scuole del cratere, hanno avuto un grande successo: tante le presenze e grande l’entusiasmo, ricca la produzione di poesie, disegni, plastici e serigrafie su magliette, che sono sicuro si vedranno in giro per tutta l’estate a Pretare e dintorni.”

“Gli artisti sono stati scelti per la loro bravura ma soprattutto e per la loro adesione entusiastica all’iniziativa. Mi ha molto colpito la grande disponibilità di tutti i partecipanti, – afferma Fabio – che ci hanno raggiunto da ogni parte d’Italia per dare il loro contributo fattivo ed il bellissimo rapporto che si è creato spontaneamente tra tutti. L’atmosfera che volevamo ricreare era quella magica delle nostre terre, in cui la bellezza della natura si fonde da sempre con la ricchezza delle tradizioni culturali, a cui ci siamo ispirati reinterpretandole in chiave contemporanea. Quello che mi ha scaldato il cuore sono stati i sorrisi dei bambini, che mi hanno dato la certezza che la rinascita è possibile.”

“Ringrazio sentitamente tutti quelli che hanno reso possibile l’evento a partire dagli artisti, lo staff piccolo numericamente ma determinatissimo, i tecnici estremamente professionali, i volontari del paese, le Istituzioni e gli sponsor. L’arte e la cultura possono essere un motore fondamentale per la rinascita dei territori colpiti dal sisma – conclude – come attrattiva turistica e volano economico ma anche come valore aggiunto che ci restituisca un territorio migliore di quanto sia mai stato, più vitale, attivo e solidale. Le occasioni vanno ideate con tanto ottimismo ed un pizzico di incoscienza, perseguite con grande tenacia. Noi, dal canto nostro, stiamo già pensando ad una possibile prossima edizione. Siete tutti invitati.”


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