ASCOLI PICENO – Il giorno dopo l’ultimo atto dell’edizione 2018 del Festival ideato da Neri Marcorè per rilanciare le zone montane marchigiane dopo gli eventi sismici del 2016, parla il protagonista assoluto.

Ci riferiamo ovviamente a Jovanotti, re per un giorno di Matelica il 5 agosto: il concerto sui prati dell’Abbazia di Roti ha avuto un successo strepitoso, circa 70 mila persone secondo gli organizzatori

Il cantante commenta sui Social Network il concerto: “Che giornata favolosa! Ieri mattina mentre guidavamo verso San Severino Marche dove avevamo appuntamento con Neri Marcorè in un bar della piazza abbiamo attraversato tante città del terremoto di due anni fa, quei nomi che si sentivano al telegiornale scritti in bianco nel cartelli blu agli incroci. Un pezzo di Italia bellissimo, ma lo sapete meglio di me, quando ci si mette in viaggio lungo le provinciali c’è sempre da pensare ‘che bello questo posto’. Verso l’ora di pranzo ci hanno detto che stava arrivando una marea di gente – prosegue – Bisognava fare 8 chilometri a piedi per andare dal parcheggio al luogo del concerto ma RisorgiMarche è bello per questo e chi ha abbracciato questa idea lo sa, non c’è un biglietto da comprare ma bisogna spendere energie, come dire, si paga in natura! Si scopre un territorio a piedi, e a un certo punto c’è la musica, e la festa, che serve da fissante indelebile nelle cellule, io ci credo a queste cose, ci ho sempre creduto”.

Il cantante prosegue: “Noi siamo arrivati su con un van attraverso un sentiero buono per la mountain bike, perché avevamo tutti gli strumenti. Íl camerino era un albero. Poi mi sono ritrovato in mezzo ad un mare di persone, che non si vedeva la fine, un oceano, e con i miei musicisti stavamo su una zattera e ci siamo lasciati andare senza scaletta, ho attaccato per un paio d’ore fino a quando quelli che organizzano mi hanno ordinato di finire perché la gente doveva tornare alle macchine prima del buio – aggiunge Jovanotti – Sdraiate sul prato lì a pochi metri distinguevo il sorriso delle mie ragazze, dei mie amici marchigiani che mi avevano raggiunto (molti marchigiani lavorano in tour con me) e poi tutti gli altri, molte facce che vedo ai concerti e tutto un mondo di persone che sono abituato a vedere sotto le luci nei palasport e nello stadio ma quasi mai sotto al sole, e non si vedeva la fine, eravamo tantissimi”.

“La foto di Woodstock la conoscono tutti, quella di Risorgimarche è la nostra versione e senza ritocchi – afferma Jovanotti –  Mi hanno detto che sul prato alla sera non è rimasta nemmeno una bottiglietta di plastica vuota, neanche un pezzo di carta, niente, una cosa pazzesca di cui nessuno parlerà perché le buone notizie non sono mai notizie ma io ve lo voglio dire, fatevi un applauso! Risorgimarche è una grande notizia, da prima pagina, è il racconto di una terra ferita dove qualcuno parte con un’iniziativa originale, nuova, mai fatta prima e la cosa non solo funziona, è una figata incredibile. La ferita non si cancella ma si cura, restano le cicatrici ma non solo, la vita torna più forte di prima. Gli anziani devono sapere che la loro terra non muore, e i giovani non la faranno morire, trovano anche occasioni nuove per inventarsi la vita, nuove prospettive”.

Jovanotti aggiunge: “Ho chiesto a Neri Marcorè come è nata l’idea, lui mi ha raccontato che dopo il terremoto è stato spesso qui nelle terre dove è nato e cresciuto e una signora un giorno lo ha fermato avendolo riconosciuto e gli ha detto solo ‘non abbandonateci quando se ne andranno le telecamere, per favore’ e lui dal giorno dopo si è messo al lavoro per inventarsi qualcosa, e hanno aderito in tanti ma soprattutto la gente del posto è stata coinvolta, e si è fatta carico di Risorgimarche. Ieri l’ultimo concerto di quest’anno, annunciato a sorpresa , è stata l’apoteosi, dicono 70 mila persone, radunate con solo due giorni dall’annuncio. Abbiamo suonato, abbiamo riso, ci siamo emozionati, abbiamo ballato e siamo tornati a casa cotti ma con una carica che non si esaurirà in fretta, rimarrà a genarare altro entusiasmo e come prova che é vero, é solo rock’n’roll, ma è strepitoso”.

Il cantante conclude: “Grazie a tutti, alla mia band, a Neri, a tutti i volontari, all’organizzazione, a tutte le forze del territorio e a tutti quelli che c’erano, e pure a voi che sfoglierete le foto del concerto e siete stati su quel prato col cuore. Ciao a tutti buone vacanze”.


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