ARQUATA DEL TRONTO – Tornerà a vivere la “Madonna del Rosario”, affresco del 1579 attribuito a Fabio Angelucci di Mevale. I Vigili del Fuoco lo hanno recuperato, nella frazione Pretare di Arquata del Tronto, nella Chiesa di Santa Maria Vetere, gravemente danneggiata dal sisma del 2016.

La preziosa opera adesso sarà restaurata grazie al finanziamento del Club Lions di Ascoli Piceno all’interno della chiesa della SS. Annunziata.

Le attività saranno curate dall’Adip Conservazione e Restauro Opere d’Arte a cura di Michele Aureli, Davide Di Silvestro, Serena Petrelli e si sono avvalse del consulente tecnico Guido Botticelli, restauratore di fama mondiale.

Grazie ad un accordo con il FAI Marche, le attività di restauro dell’affresco e la chiesa saranno aperte al pubblico a partire dal prossimo 28 agosto, ogni martedì e giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17.

«La chiesa si offre come laboratorio di restauro di questo tesoro. Rivolgo un appello alle istituzioni, all’amministrazione comunale, alla Camera di Commercio, a Confidustria, alla Fondazione Carisap e alle associazioni: ci sono tante opere salvate dal terremoto e ancora da salvare. Molte oggi sono nelle stanze del Forte Malatesta. Abbiamo qui l’università con la Scuola di Architettura e Design e il corso di laurea in Tecnologie e Diagnostica per la Conservazione e il Restauro. Cogliamo l’opportunità di realizzare un laboratorio permanente ad Ascoli», dichiara la presidente del FAI Marche, Alessandra Stipa.

L’AFFRESCO

Realizzato sulla parete di fondo della navata centrale, dietro l’altare maggiore, raffigura sin dalla partitura dell’architettura, un altare con colonne (visibili solo in parte) e timpano sormontato da due angeli con al centro una pala raffigurante la Madonna del Rosario con Bambino tra S. Domenico, S. Caterina da Siena e Santi contornati da 15 scene del Mistero del Rosario scanditi in cornici dipinte su fondo scuro impreziosito da motivi fitomorfi.

STATO DI FATTO PRE INTERVENTO

A seguito degli eventi sismici susseguitesi dal 24 agosto 2016, la fabbrica ha subito rilevanti danni strutturali evidenziati da numerose lesioni, fenomeni di ribaltamento, il parziale crollo della copertura, di parti in elevato della navatella di sinistra e la perdita del campanile. Estese perdite di intonaco e lesioni interessano gli intonaci interni compresi quelli dell’area presbiteriale in cui si trova l’affresco. Il dipinto è percorso da innumerevoli lesioni indice di distacchi dell’intonaco dalla cortina muraria, per circa il 90%, con conseguenti pronunciati rigonfiamenti e caduta di porzioni di dipinto. Le cadute maggiori sono a carico dell’area mediana di destra e in due aree più contenute sulla porzione laterale di sinistra. Molti frammenti, seppur ancora in sede, risultano aggettanti rispetto alla planarità dell’intonaco circostante. La caduta dei frammenti dell’affresco dell’Angelucci, ha messo in luce porzioni di dipinto appartenenti ad un precedente ciclo pittorico, anch’essi recuperati in seguito all’intervento di recupero.

INTERVENTO DI RECUPERO E DISTACCO

Prima di accedere agli affreschi dell’area presbiteriale si è resa necessaria un’attività incentrata sul recupero dei frammenti degli intonaci dipinti crollati a terra. Le operazioni di documentazione delle aree prossime alla caduta e la catalogazione effettuate con l’ausilio e metodologie indicate dai colleghi operanti in tecnologia e diagnostica. La prima fase dell’intervento è stata incentrata sulla messa in sicurezza delle porzioni di intonaco distaccate a rischio caduta e ricreare l’orditura formale dei frammenti con velinature puntuali con garza e collante. Applicazione dei bendaggi, rimozione degli ancoraggi perimetrali e contestuale stacco del dipinto. Velinature, documentazione fotografica e recupero contestuale dell’intonaco dipinto sottostante. Il numero e le dimensioni delle porzioni in cui è stato distaccato l’affresco sono state dettate da valutazioni sulla base di distacchi, lesioni e qualità o contingenze appurate in fase di diagnostica e non da ultimo, dalla partitura stilistica della raffigurazione. Il pacchetto staccato, formato da tele, adesivo ed intonaci è stato adagiato su telai/pannelli in legno ed assicurato ai bordi con delle tele lasciati in eccesso.

CHIESA DELLA SS. ANNUNZIATA, ASCOLI PICENO

Viale della Rimembranza. Il complesso della SS. Annunziata sorge sull’area dell’antico Municipium romano. L’attuale chiesa venne eretta nel 1492 dai Frati Minori Osservanti sui resti della precedente chiesa delle Agostiniane. Scorporata dall’antico monastero, trasformato in sede universitaria, è rimasta proprietà del Fondo Edifici per il Culto, completamente inutilizzata e priva delle pale d’altare che, seppur restaurate, non vi sono ancora state ricollocate. Promosso dalla Delegazione FAI di Ascoli Piceno e in accordo con la Prefettura e la Soprintendenza Regionale, è stato di recente portato a termine un intervento di illuminazione interna della volta oltre al restauro di un muro crollato dopo l’ultimo sisma. Inoltre, sono state messe in atto le procedure per la ricollocazione dei dipinti d’altare custoditi provvisoriamente nella Pinacoteca. Intanto, su iniziativa del Club Lions, è stata riprodotta una copia dell’ “Annunciazione” del Crivelli, attualmente conservata alla National Gallery, Londra.

GLI ORARI

La chiesa e le attività saranno visibili a partire dal 28 agosto, ogni martedì e giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17.


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