ANCONA – “Il 90% delle piccole imprese rischia di rimanere fuori dalla ricostruzione post sisma a causa di appalti troppo grandi per le loro capacità finanziarie”.

E’ l’allarme lanciato dalla Cna costruzioni Marche secondo cui invece gli “800 appalti pubblici per un importo superiore al miliardo di euro”, fa presente l’associazione, potrebbero “rappresentare una grande occasione di lavoro per le imprese edili locali, con ripercussioni sull’occupazione e sull’indotto, per un forte rilancio dell’economia sul territorio”.

Nelle Marche, ricorda la Cna, negli ultimi anni la crisi dell’edilizia ha colpito duro: dal 2010 al 2017 si sono perse 2.370 imprese edili (-9,4%) e 14.156 addetti (-29%).

“Noi – dice il presidente Cna Costruzioni Marche Marco Rossi – chiediamo che gli appalti più grandi vengano suddivisi in lotti, in modo che l’entità dei singoli lavori sia accessibile alle micro, piccole e medie imprese. Invece negli ultimi anni si è andati nella direzione opposta per l’accorpamento delle stazioni appaltanti”.


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