ASCOLI PICENO – AGGIORNAMENTO ORE 20 E 30 – Il centrodestra è in riunione questa sera e da quello che siamo riusciti ad apprendere la candidatura del sindaco di San Benedetto alla carica di presidente della Provincia sta prendendo corpo. Si profila dunque la sfida Piunti/Fabiani il prossimo 31 ottobre.

Il 31 ottobre si aprono le urne ad Ascoli per eleggere il nuovo Presidente della Provincia che succederà all’uscente Paolo D’Erasmo (Pd). Per adesso c’è una sola lista, quella che fa capo a Sergio Fabiani, sindaco di Montegallo, che ieri l’assemblea provinciale del Partito Democratico ha sostenuto all’unanimità.

VERSANTE PD. Attorno al nome di Fabiani, che avrebbe superato nelle preferenze del partito altri “papabili” come Augusto Curti e Pierpaolo Rosetti, rispettivamente primi cittadini di Force e Acquaviva, era circolata la voce che fosse il prodotto di un accordo fra i due ex deputati Amedeo Ciccanti e Luciano Agostini. Voci, queste, che oggi il segretario provinciale dei “Dem” Matteo Terrani rimanda al mittente bollandole come “intrighi romanzati”. Lo stesso Terrani, in un comunicato arrivato nel primo pomeriggio tiene a precisare come il partito abbia “adottato un percorso trasparente e lineare convocando i propri organismi democraticamente eletti  per ben tre occasioni dal 1° settembre ad oggi”.

IL CENTRODESTRA E LE SUE MOSSE. Nella partita di queste elezioni per il nuovo vertice in Provincia non è ancora chiaro invece lo scacchiere del centrodestra. Giovedì (entro mezzogiorno) è l’ultimo giorno per presentare un nome che faccia da antagonista a Fabiani. In Riviera è circolato il nome del sindaco di San Benedetto Pasqualino Piunti mentre più all’interno c’è chi sostiene quello di Aleandro Petrucci, sindaco di Arquata. Per sostenere un candidato c’è bisogno di 64 firme. Entro stasera probabilmente si prenderà una decisione definitiva ma non è escluso, visto lo stato attuale, che alla fine il centrodestra non candidi nessuno facendo delle prossime provinciali una corsa solitaria di Sergio Fabiani.

Ricordiamo che queste elezioni sono “sui generis” e porteranno all’elezione del solo nuovo presidente. Il consiglio provinciale, anche questo eletto indirettamente da sindaci e consiglieri e non da tutti gli elettori del Piceno, si è infatti già rinnovato a gennaio 2017.


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