CASTEL DI LAMA – Votano o non votano? Questo è il dilemma che tiene banco in Provincia in questi giorni in vista delle elezioni del 31 ottobre. I 5 Stelle, da indicazioni nazionali dovrebbero astenersi. Noi abbiamo deciso di sentire il sindaco della più grande roccaforte grillina della Provincia, l’unica che ha un sindaco “giallo”. Forte su queste consultazioni è anche l’ombra di Relluce, il cui destino potrebbe essere molto diverso a seconda che vinca Piunti o Fabiani. Di questo e altro abbiamo parlato con Mauro Bochicchio.

 

Buonasera sindaco, tutti ormai si chiedono se i consiglieri del Movimento voteranno oppure no a queste Provinciali. Le indicazioni sembrano chiare…

“E’ un’indicazione per certi versi un po’ sibillina perché il titolo di quell’articolo apparso ieri sul blog dice che il M5s non si presenterà e effettivamente è vero perché il Movimento non ha propri candidati a queste elezioni. Nei fatti non c’è una vera e propria novità. La questione era se si poteva o no andare a votare e su questo il post è rimasto un po’ ambiguo anche perché parlando con alcuni membri del Movimento è emerso che il diritto di voto del consigliere o del sindaco è costituzionalmente garantito”.

Ci mancherebbe che non fosse così. Da capire però se sarà un’imposizione o se voi convergerete con la linea dettata dal Blog…

“E’ un discorso più ampio. L’articolo dice che fare accordi non è politicamente una scelta opportuna. Noi non abbiamo deciso, c’è una riunione stasera. Io l’ho già detto, mi sentivo in grosso imbarazzo a votare Piunti oppure Fabiani; non perché abbia qualcosa contro l’uno o l’altro, ma perché non vedo in entrambe le proposte qualcosa che possa convincermi”

C’è chi pensa che senza Castel di Lama sia una vittoria scontata per Fabiani…

“Nel 2017 tutti i consiglieri comunali, escluso me che non votai ed Ersilio Corradetti che votò centro destra, votarono la lista del PD. Se noi votassimo Piunti, lo dico per assurdo, sarebbero 2800 voti ponderati spostati. Io non credo che Castel di Lama sia così decisiva, chi lo dice lo fa per spingerci a prendere una posizione”.

Insomma mi pare di capire che se stasera si dovesse decidere per l’astensione dei consiglieri del Movimento, Mauro Bochicchio non si strapperebbe i capelli. Sbaglio?

“Io personalmente sono tranquillo e sereno anche se non voto. Diversa invece la situazione a livello nazionale dove tutti i sindaci del Movimento in linea generale hanno espresso la necessità di poter contare anche in ambito provinciale. Il fatto è che senza concorrenti dei 5 Stelle ci ritroviamo a dare delle cambiali in bianco a candidati che non sono nostri”.

Queste elezioni sono importanti anche, e soprattutto, per la questione rifiuti. Il destino di Relluce potrebbe essere molto diverso nel caso vinca Fabiani piuttosto che Piunti.

“Teoricamente sì perché il Pd ha fatto la lotta a Relluce mentre il centrodestra ne ha sempre caldeggiato la riapertura. Io però sono convinto che il Pd abbia combattuto Relluce utilizzando motivazioni sbagliate”.

In che senso sbagliate?

“Si deve dire no a una discarica perché ci sono problemi ambientali. E invece sia la provincia che gli organi di controllo non hanno mai approfondito questi temi. Si è sempre cercato di non approvare una discarica per motivi burocratici e amministrativi. Sono questioni di lana caprina per me. Relluce aveva e ha dei motivi ambientali che meritano approfondimenti che invece gli organi di controllo, per un motivo o per l’altro, negli anni hanno evitato di affrontare.”

Quindi a livello politico cosa vuol dire? Relluce riaprirà?

“Io sono convinto che nel lungo periodo Relluce riaprirà in ogni caso perché le motivazioni finora addotte per tenerla chiusa sono state deboli. Ma in realtà io non avrei motivo di oppormi se la discarica non inquinasse o non puzzasse. Il problema è che da sindaco un giorno sì e uno no sento che arrivano cattivi odori e quindi vuol dire che l’impianto non funziona”.

Indipendentemente da chi ne uscirà vincitore lei cosa si aspetta nella gestione della vicenda Relluce?

“La politica deve fare la pianificazione e i tecnici devono fare i tecnici. Sono quattro anni che parliamo di un piano d’ambito che ancora sta sulla carta e quindi non è chiara la pianificazione del ciclo rifiuti che vogliamo fare nella nostra Provincia. Una piccola discarica ci vuole perché lo hanno detto tutti e tutti sono d’accordo. Dobbiamo decidere dove farla ma questo lo dovrebbe la politica basandosi su basi tecniche non calpestabili. Chiunque vinca deve avere rispetto e non condizionare i tecnici”.


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