ASCOLI PICENO – La deputata marchigiana del Movimento Cinque Stelle, Patrizia Terzoni, spiega quali sono le scelte del Governo in merito alla sanatoria per le difformità edilizie, contributo di autonoma sistemazione e personale tecnico, nelle zone colpite dal sisma.

Quali sono le ultime decisioni del Governo su fondi per proroga emergenza, nello specifico autonoma sistemazione e strutture alberghiere, e sulla sanatoria per difformità edilizie? Potrebbe spiegare quali abusi rientrano nel condono?

“La proroga dello Stato di Emergenza rientrerà, come per altre misure che hanno necessità di cospicue coperture finanziarie, nella legge di bilancio. Per il Cas, ossia il Contributo di Autonomia Sistemazione, credo sia necessario smentire alcune voci di corridoio: non ci sarà nessuna interruzione, ma una rimodulazione attraverso una intesa tra la Protezione Civile Nazionale e le quattro Regioni interessate. Non ci sarà nemmeno un’interruzione per chi ne ha diritto, perché il Cas è previsto per legge e, come scritto anche nelle ordinanze della Protezione civile, il cittadino può usufruirne a partire dalla data indicata nel provvedimento di sgombero dell’immobile, fino al rientro nell’abitazione – quando possibile – o se lo Stato ha provveduto ad altra sistemazione con carattere di stabilità”.

Cosa può dire riguardo la cosiddetta sanatoria?

“Specifichiamo che è una estensione della mini sanatoria che avevamo già inserito nel decreto 54/2018 in sede parlamentare e che riguarda la possibilità di richiedere la sanatoria, contestualmente alla domanda di contributo, alle ipotesi di cui all’articolo 22 del testo unico dell’edilizia. Quindi, oltre alla manutenzione straordinaria già inserita a luglio, con questo emendamento si possono inserire anche agli interventi di restauro, di risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia diversi dalla “ristrutturazione pesante”. Si tratta pertanto prevalentemente di interventi di ripristino o sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell’edificio, di eliminazione, modifica e inserimento di nuovi elementi ed impianti che non comportano aumenti di volumetria. Questa sanatoria inoltre si applica anche agli incrementi di volume nei limiti previsti dalle rispettive norme regionali sul Piano Casa, nel caso della Regione Marche parliamo di un aumento del volume del 20%, con la differenza che in questo caso il contributo per la ricostruzione non viene calcolato sulla volumetria aggiuntiva”.

L’emendamento della maggioranza che consegna al Commissario alla ricostruzione post sisma la possibilità di emanare le ordinanze, senza previa intesa, con i Presidenti di Regione, ha scatenato numerose polemiche. Si tratta di una scelta volta al reale snellimento della ricostruzione?
“E’ stata una scelta necessaria e strategica per velocizzare le ordinanze da parte del Commissario. La polemica è stata sollevata principalmente dai quattro Presidenti di regione e dal Partito Democratico, perché probabilmente pensano che sia una ripicca nei loro confronti, ma non è così ovviamente. Lo hanno capito anche i sindaci, i tecnici ed i cittadini, che non hanno visto questa decisione come un affronto, ma solo un modo per arrivare più velocemente al risultato, ossia far tornare presto le popolazioni a vivere nelle loro case. In questo momento, mi creda, non ci interessano i colori politici. Credo invece che sia evidente a tutti che in due anni sia rimasto tutto fermo, segno che il vecchio metodo non funzionava. Per questo motivo abbiamo ritenuto necessario velocizzare gli iter, superare le piccole difformità, e venire incontro ai tecnici che si occupano della ricostruzione privata con un anticipo del 50%. La nomina di Piero Farabollini, tecnico marchigiano e che già conosce il sistema e i problemi che ci sono stati, darà un’ulteriore spinta alla partenza della ricostruzione”.

Come deputata alla Camera, in Commissione Ambiente e Lavori pubblici, come giudica le mancanze della Picenambiente? A breve la Cosmari rileverà il contratto per il trattamento delle macerie. Ci sarà un auspicabile cambio di rotta e accelerazione nella rimozione della macerie?
“La competenza per le macerie è delle regioni, e la Regione Marche ha già revocato il contratto a questa ditta. Le macerie, che come si sa sono la criticità maggiore in questa faccenda, non sono tutte uguali: ci sono quelle che possono essere smaltite subito e quelle che invece potrebbero avere un valore culturale, e che quindi vanno vagliate dai tecnici della sovra intendenza, un passaggio fondamentale per tutelare il nostro patrimonio. E’ stata proprio per una mancanza in questa classificazione che è necessario revocare il contratto. In questa occasione Regione e Ministero hanno lavorato insieme per rendere efficiente il sistema, e, a questo punto, auspichiamo che ci sia un cambio di rotta, sia per qualità che per quantità”.

La scadenza per i progetti della ricostruzione pesante è prevista per il 31 ottobre. É possibile attendere una proroga? Al contrario quella per i danni leggeri, classificazione B, terminerà il 31 dicembre?
“Dal 29 ottobre il nuovo commissario Farabollini sarà in cabina di coordinamento, e per quella data avrà già una nuova ordinanza con la proposta di deroga delle scadenze previste dall’Ordinanza 13, 19 e 68 da sottoporre ai vice commissari. Si evince che, anche senza l’intesa, i vice commissari sono comunque coinvolti nelle decisioni. Le proroghe per ora saranno spostate al 31 dicembre 2018 , data in cui scadrà anche la struttura commissariale. Tale scadenza infatti, avendo necessità di una copertura finanziaria non indifferente, sarà prorogata in legge di Bilancio.”

La Federazione ingegneri delle Marche (Feding) chiede risorse e garanzie per il personale degli Uffici speciali di ricostruzione dei comuni e delle province. Cosa commenta a riguardo?
“Per tutti i tecnici assunti, parliamo circa di 700 fra comuni, Usr e altri enti pubblici, i contratti saranno prorogati nella legge di bilancio. Come più volte annunciato, sia a luglio dalla Viceministro del Mef Laura Castelli, sia durante la discussione del decreto Cosiddetto Genova, nonché dal Vice Ministro del Mit Rixi, per questa proroga, così come quella della struttura commissariale, servono coperture finanziarie che possiamo solo inserire nella legge di bilancio”.


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