ASCOLI PICENO – “E’ veramente incredibile la condizione di degrado ed abbandono in cui versa la Pista Ciclo Pedonale realizzata lungo le rive del Fiume Castellano“: lo denuncia Italia Nostra di Ascoli Piceno attraverso il suo presidente Gaetano Rinaldi. “Probabilmente ottime erano le intenzioni di coloro che hanno realizzato questa importante opera. Infatti si voleva consentire la fruizione di una angolo magico del territorio Piceno. Ma non si comprende se, per qualche eventuale errore nella progettazione o per straordinari eventi atmosferici, non è stata mai possibile la piena fruizione della pista. Un fatto è certo attualmente non è possibile percorrere la pista nemmeno a piedi. Infatti si tratta di affrontare i rischi di una vera e propria pericolosa avventura, dovendo superare numerosi ostacoli: alberi caduti sulla pista, frane incombenti, fondo del percorso coperto da detriti, pietre, erba scivolosa”.

“Senza tener conto – continua la nota – della completa interruzione del percorso nel tratto finale, in ogni caso nemmeno raggiungibile, per l’erosione e la caduta delle sponde provocate dalla piena del fiume. Non parliamo, poi, dei servizi igienici, peraltro mai entrati in funzione, dove sono stati divelte le porte, i lavabi, i gabinetti, le luci. Insomma un vero disastro. Addirittura anche il ponte in legno realizzato nei pressi della Cartiera Papale, all’inizio della pista, presenta elementi di degrado insostenibile, tanto è vero che sui listelli che formano il calpestio del ponte si sono aperte, per evidente mancanza di un  minimo di manutenzione, delle buche che preannunciano la sicura e progressiva distruzione del manufatto”.

“Non parliamo poi  di quello che succede nella parte finale della pista punto di collegamento con la strada di accesso al vicino parcheggio. Qui non potevano mancare e quindi non mancano, tanto per completare l’opera, vari sacchi di immondizia che persone certamente molto civili hanno ritenuto di abbandonare in quella zona a dimostrazione imperitura del loro elevato senso civico. Ci chiediamo: è giusto che si siano sprecate tante risorse per realizzare un’opera abbandonata poi a questo stato di totale degrado? E’ proprio in questa maniera che si intende rilanciare l’immagine della città e del territorio?” scrive Rinaldi.

“Se un visitatore per disavventura, attratto dal fascino del luogo e magari anche dalle immagini pubblicate sul Calendario che Italia Nostra ha voluto dedicare proprio al fascino dei Sistemi fluviali del nostro territorio, dovesse avventurarsi  nella zona ed iniziare a percorrere la pista, che idea si potrà fare della città di fronte alla visione di tanto degrado?  E’ probabile che la nostra segnalazione possa apparire segnata da un velo di eccessivo pessimismo.  Ma non possiamo fare altrimenti considerando l’impegno che stiamo ponendo per la valorizzazione sistemica di tutte le Risorse e delle Testimonianze di civiltà del nostro territorio e certamente la visione e le condizioni della Pista infliggono una ferita mortale al fascino di luoghi e siti, che rappresentano indiscutibilmente  l’apice di queste risorse” si conclude.


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