ASCOLI PICENO – Conferenza stampa che PicenoOggi.it propone in diretta video dalla sede dell’Ordine dei Geometri di Ascoli sulla “Situazione sulla ricostruzione post-sisma nei comuni del cratere Piceno”. Questi i punti che saranno toccati. Presto sarà disponibile anche una sintesi scritta.
Impietosi i dati presentati dal presidente Crocetti: “Soltanto il 2 per cento degli edifici privati è stato ricostruito e soltanto il 7/8% degli edifici pubblici”. Crocetti ha fatto il punto della situazione anche se ha evidenziato che col nuovo commissario Farabollini i rapporti sono buoni e sperano in un cambiamento. Su Ceriscioli: “Poteva fare meglio”.
Qui la DIRETTA trasmessa su Facebook PicenoOggi
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Leo Crocetti Presidente Ordine Geometri Ascoli Piceno: “Dai dati di oggi, la ricostruzione privata sta al 2%, quella pubblica al 7-8%. Situazione preoccupante. Questo succede a causa di errori di valutazione iniziali e previsioni non veritiere che avevano poco a che fare col nostro territorio, anche perché i funzionari di Roma non conoscevano bene il territorio marchigiano o umbro.
Ne abbiamo sofferto molto al momento dell’emergenza. Noi abbiamo fornito circa 7 mila consulenze. Io ho avuto due riunioni, la prima il 27 novembre con il commissario Farabollini. Sono stato contento che finalmente abbiamo un commissario che non è un politico ma un tecnico. Sappiamo che lui ha piena conoscenza della situazioni.
Siamo contenti dell’Ufficio della Ricostruzione per Ascoli. Spesso si danno giudizi affrettati e spesso lo si fa perché non si conosce bene la materia. Io voglio ringraziare i tecnici e i funzionari dell’Ufficio Ricostruzione.
Ad esempio a Montegallo abbiamo un aggregato per 2 milioni di euro con 15 fabbricati e poi Castel di Luco ad Acquasanta per un valore di 3 milioni di euro. Per questo li ringraziamo.
Il commissario ha delle proposte concrete, ad esempio alleggerire il carico burocratico. Inoltre vuole creare un tavolo tecnico territoriale con 4 tecnici delle Marche, 2 Umbria, 2 Lazio e 2 Abruzzo, perché le Marche hanno il 63% dei danni subiti. Ad esempio abbiamo oltre 42 immobili da sistemare e 1172 richieste di contributo. Se noi tecnici, il commissario e la politica non ci uniamo, stiamo al punto di partenza ma quasi.
Questo gruppo tecnico sarà il braccio destro di Farabollini nell’emissione di ordinanze. Fino ad oggi sono state emesse 63 ordinanze e sono spesso difficili da leggere o da interpretare. Servono 414 giorni per seguire una pratica. Noi geometri ma anche architetti ingegneri e geologi siamo stati messi in difficoltà.
Noi abbiamo iniziato a lavorare due anni fa, e percepiremo qualcosa soltanto quando inizieranno i lavori, quindi stiamo svolgendo un lavoro “da banca”. Questo determina che molti professionisti si rifiutano di fare le pratiche sul terremoto sia per gli oneri e responsabilità sia per gli scarsi compensi.
A Camerino il 1° dicembre c’è stato un incontro con il commissario organizzato dall’Ordine degli Ingegneri e sono emersi problemi simili nei vari ordini. Serve un nuovo metodo di azione e dobbiamo collaborare con l’Ufficio Ricostruzione.
Farabollini vuole mettere mano anche sulla piattaforma Mude, di proprietà della Regione Piemonte, dove noi carichiamo i progetti. Il problema è che se si sbaglia di un centesimo sul computo metrico il Mude si blocca, quindi occorrono 15-20 giorni soltanto per inserire i dati.
Noi chiediamo una semplificazione delle pratiche, una velocizzazione sulla richiesta di chiarimenti, e di velocizzare le perizie urbanistiche, perché nel territorio montano ad esempio ci sono delle piccole difformità, per questo siamo stati convocati a Macerata da tre parlamentari della Repubblica che ci hanno chiesto quali sono state le difficoltà. Alla fine abbiamo scritto noi quell’emendamento che affiancava al Piano Casa. Sono parlamentari della maggioranza di governo, e per la prima volta siamo stati chiamati, io in 46 anni non ricordo una cosa del genere. Così come la nomina di Piero Farabollini che è un tecnico ci aiuta a farci capire.
Bravissimo è stato l’ingegner Spuri a Camerino che ha elencato tutte le nostre problematiche. Speriamo che nell’anno nuovo ci sia questo cambio di rotta, tra il Cas che costa molto, la ricostruzione che non parte e territori che non sono riperimetrati.
Sono molto pessimista, ragazzi giovani trasferiti a San Benedetto o sulla costa difficilmente tornerà ad Arquata. Qui servono forze economiche della politica e dei tecnici. Dobbiamo cambiare, questo è il nostro appello.
Il “cosiddetto” condono aiuta la ricostruzione perché aiuta a sanare piccoli abusi ma il termine è stato adoperato da altre forze politiche. Non si sana nulla, si parla di piccole difformità ma non sono grandi cose. Si è fatto riferimento ad Ischia, purtroppo. Qui nelle Marche tutte le pratiche di condono sono state definite al 99 per cento, ad Ischia la situazione è diversa, ma non riguarda il nostro cratere. Penso sia stata una buona perché erano situazioni non sanabili, ad esempio una casetta con un balcone non sanabile. Questi ragazzi non saranno mandati via, credo.
Se non arrivano questi correttivi qui ad Ascoli riusciremo ad evadere una trentina di pratiche a settimana. Ma adesso sono fiducioso, conosco il valore di Farabollini, un bravissimo geologo, presidente Ordine Geologi Marche, docente di geologia ed esperto già nel 1997.
La Regione propone un ricorso sui poteri del commissario? Sono in difficoltà, secondo me avrebbe potuto fare meglio, io non ho avuto rapporti diretti con Ceriscioli, ho saputo che dopo la nomina del commissario il programma del commissario è stato accettato anche se hanno prodotto un documento dicendo che se Farabollini non faceva riferimento a loro avrebbero ritirato i loro dipendenti. Questa è la politica, è come se ad un bambino togliete il giocattolo”.
ADRIANO TIRABASSI, consigliere OdG: “Ci sono timori proprio per il rinnovo degli incarichi proprio perché la macchina si è consolidata e devo dire che le cose funzionano bene. I responsabili dell’Ufficio Ricostruzione hanno dato molta disponibilità e io dico che se la squadra funziona non va cambiata. Altrimenti perderemmo un anno e la Ricostruzione verrà bloccata”.
1199 professionisti sono impegnati nell’area del cratere di cui 292 ingegneri, 104 geometri, 18 geologi, 4 architetti, 2 agronomi.
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